Cronaca
Un mito ignorato dal Risorgimento: Francesco Lomonaco
Da oggi, il giardino di piazza Risorgimento è intitolato alla memoria di Francesco Lomonaco. Medico, giurista e scrittore, il lucano Lomonaco, ispirato dalle nuove idee che dilagavano in Europa al seguito delle armate napoleoniche, fu tra gli animatori della tragica epopea dell’effimera Repubblica Partenopea, instaurata a Napoli nel 1799 dopo la cacciata dei Borboni e quindi repressa, dopo pochi mesi con l’appoggio della flotta britannica.
Scampato alla condanna a morte, il giovane intellettuale riparò nell’Italia settentrionale, dove strinse legami di amicizia con Alessandro Manzoni ed Ugo Foscolo: vide le sue opere – in particolare i Discorsi letterari e filosofici del 1809 – perseguitate dalla censura napoleonica e mori suicida presso Pavia, nel 1810. Figura poco conosciuta, è considerato uno dei precursori del Risorgimento italiano.
La cerimonia di intitolazione del giardino a quello che è stato definito “un mito ignorato del Risorgimento”, sul territorio della Circoscrizione 4, è stata preceduta da un convegno svoltosi presso l’aula magna del vicino liceo “Cavour”, introdotto da un contributo musicale del pianista Massimiliano Génot.
Il convegno è stato aperto dagli interventi dei rappresentanti delle istituzioni: Enzo Lavolta, vicepresidente vicario del Consiglio comunale, il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato, e il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese (il quale è anche sindaco di Montalbano Jonico, luogo di nascita di Francesco Lomonaco). Lavolta ha tra l’altro ricordato il grande contributo dei lucani alla crescita della nostra città, a partire dalla loro partecipazione alla Resistenza e sottolineato la potenza della formazione culturale del patriota Lomonaco, augurando agli studenti in sala di proseguire con successo nella loro formazione culturale.
Coordinati dalla presidente del Comitato promotore del bicentenario del patriota lucano, Rosaria Bertilaccio, hanno poi avuto luogo quattro approfonditi contributi storici su Lomonaco e il suo tempo, con relazioni di Claudia Megale e Fabrizio Lomonaco (Università Federico II di Napoli), Marco Brunazzi (vicepresidente dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini) e di Francesco Landolfi (Università di Firenze).
Di Francesco Lomonaco, raffinato intellettuale oltre che appassionato rivoluzionario, si ricordano tra le altre opere il Rapporto al cittadino Carnot (un lucido bilancio sulla sconfitta sanguinosa subita dalla giovane Repubblica napoletana) e due raccolte di biografie: Vite degli eccellenti italiani e Vite dei famosi capitani d’Italia. Opere, queste ultime, entrambe intese ad esprimere il senso di un’auspicata unità nazionale alla luce delle radici antiche e profonde di una cultura ed un’arte comuni, espressi nei secoli da grandi personalità.
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