Ambiente
L’instabilità della cresta sud del Monte Rocciamelone e le attività di monitoraggio dell’Arpa
Nella mattinata del 18 settembre sul Monte Rocciamelone si è verificata una frana innescatasi oltre i 3000 metri di quota lungo la cresta Sud e propagatasi verso Novalesa (Valle Cenischia – TO), senza causare danni a cose o persone.
Fenomeni analoghi si erano già verificati nel recente passato a quote analoghe. Nel 2006-2007, parte della cresta a quota 3200 m circa è stata interessata da un’altra frana e anche se l’evento non aveva comportato particolari problemi dal punto di vista della gestione del rischio per l’area antropizzata a valle, l’attenzione è stata legata alle potenziali conseguenze qualora si mobilizzassero porzioni maggiori del versante, come indicano gli attuali indizi di instabilità.
Dall’autunno 2007 Arpa Piemonte ha installato lungo la cresta Sud del Rocciamelone (tra le quote 2850 e 3300 m) una rete di monitoraggio geotecnico superficiale e a partire dal 2013 sono stati installati alcuni termometri in roccia e in fratture aperte per verificare le relazioni tra deformazione e temperatura negli ammassi rocciosi. Infatti, negli ultimi anni sempre più spesso, frane in area alpina sono stati messi in relazione con i cambiamenti climatici e con la degradazione del permafrost. La mancanza di dati però, soprattutto quelli di temperatura all’interno degli ammassi rocciosi, non consente di stabilire in modo univoco e certo un rapporto di causa-effetto tra il riscaldamento atmosferico, la degradazione del permafrost e le frane. I dati geotecnici e termici di superficie vengono raccolti dagli operatori direttamente in loco una volta all’anno.
Nell’ottobre 2016 poi, grazie ad un finanziamento europeo del progetto ALCOTRA “PrévRiskHauteMontagne”, è stata installata a 3150 m di quota a ridosso della cresta Sud una stazione ad elevato contenuto tecnologico dotata di sistema di telemisura e controllo da remoto. Stazione recentemente ripristinata in seguito ai danni subiti dagli eventi atmosferici dei mesi scorsi.
Oggi, 20 settembre, i tecnici dell’Arpa avrebbero dovuto recarsi sul Monte Rocciamelone per un monitoraggio della frana dello scorso 18 settembre e per raccogliere i dati geotecnici e termici annuali. La situazione meteorologica avversa, con presenza di nubi in quota, non ha però consentito il volo dell’elicottero per il trasporto delle persone e dei materiali sul sito ed è stato necessario rinviare l’intervento a quando ci saranno le condizioni idonee.
Appena possibile verrà anche effettuato un rilievo preliminare del settore interessato dal dissesto che, unitamente alla elaborazione dei dati strumentali raccolti, consentirà di definire meglio il quadro della pericolosità geologica della cresta Sud del Rocciamelone.
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