Economia
Il Consiglio di Amministrazione della Centrale del Latte d’Italia approva la semestrale
Il Consiglio di Amministrazione della Centrale del Latte d’Italia che unisce centrale del latte di Torino, Firenze, Vicenza e Tigullio. società quotata dal 2001 al segmento STAR di Borsa Italiana oggi terzo player italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata, con posizioni di leadership in Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto – ha approvato i risultati al 30 giugno 2019 che mostrano un indebolimento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente principalmente a causa del drastico aumento del prezzo della materia prima latte (+24,17% il prezzo del latte crudo spot nazionale) rispetto al primo semestre 2018 e al trend decrescente dei consumi di latte fresco da parte delle famiglie italiane, in parte mitigato dal buon andamento delle esportazioni.
Il primo semestre del 2019 si chiude con un fatturato consolidato pari a 87,9 milioni di Euro rispetto ai 90,5 milioni di Euro del 30 giugno 2018. Il margine operativo lordo (EBITDA) al 30 giugno 2019 è pari a 2,1 milioni di Euro rispetto ai 3,3 milioni di Euro registrati al 30 giugno 2018. Il margine operativo netto (EBIT) al 30/6/2019 è negativo per 2,9 milioni di Euro rispetto al dato di -47 mila Euro al 30/6/2018. Infine, al 30/6/2019 il risultato netto dopo le imposte è negativo per 3,6 milioni di Euro rispetto al risultato netto negativo di 821 mila di Euro al 30/6/2018.
La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 giugno 2019 è negativa per 84,7 milioni di Euro, a seguito dell’applicazione dell’IFRS 16 che prevede una diversa e peggiorativa contabilizzazione dei contratti di noleggio, rispetto al dato negativo di 73,7 milioni di Euro del 31 dicembre 2018 oltre che per i maggiori fabbisogni di capitale circolante e alla prosecuzione degli investimenti per il rinnovo degli impianti e dei magazzini nei vari stabilimenti del Gruppo.
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