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TOdays 2019, day one

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Partito TOdays 2019 con la sua carrellata di artisti internazionali. Anche quest’anno sul palco dell’area esterna dello Spazio211 si sono seguite grandi star della musica internazionale e della scena alternative rock. Un’edizione plastic free, bicchiere ad un euro, acqua libera e dalle 18 si inizia con Bob Mould, songwriter e leader degli Hüsker Dü, seminale band punk hardcore che nel corso della sua carriera seppe fondere il suo sound con il noise e il rock psichedelico, influenzando molte altre importanti band. Solo sul palco con la sua fender al collo, graffiante e diretto come solo lui sa fare, ha alternato pezzi storici degli Hüsker Dü a quelli con il suo successivo progetto Sugar e qualche pezzo dalla sua ultima attività solista. Un’ora senza pausa, per veri nostalgici degli Hüsker Dü, che hanno poi potuto scambiare due chiacchiere o farsi un foto con Bob, disponibile e simpatico con tutti.

Alle 19.15 puntuale è la volta dei Deerhunter gruppo musicale indie rock statunitense originario di Atlanta, capitanato dall’eclettico da Bradford Cox. Un’ora davvero intensa per una band di culto con al seguito numerosi fan che hanno aspettato anche dopo il concerto per poter incontrare la band peraltro anch’essa molto disponibile.

Ma è con gli Spiritualized, gruppo rock inglese formatosi attorno a Jason Pierce, noto come “J. Spaceman”, dopo lo scioglimento del suo precedente gruppo, gli Spacemen 3, che il festival è entrato nel vivo e l’arena si è riempita. La formazione della band è cambiata più volte nel corso della loro carriera, attorno alla figura centrale di Jason , artista eclettico accompagnato sul palco da tre coriste in stile gospel e da una nutrita band. Seduto di lato su una sedia, non ha interagito con il pubblico ma ha regalato uno show intenso ed emozionante, culminato con una bellissima versione di “Oh! Happy Day”.

Verso le 22, ultimi a salire sul palco i Ride, grande band britannica, alfieri dell’alternative rock. Composta da Andy Bell, Mark Gardener, Laurence Colbert e Steve Queralt, la band rappresentò il punto di passaggio tra l’alt-rock ed il brit pop. Band scioltasi e riformatasi di recente, arrivata al TOdays quasi per caso in sostituzione dei Beirut, prima annunciati ma che hanno dovuto dare forfait. Poco male, show intenso, chitarre strabordanti e grande feeling sul palco tra Andy e Mark, per una chiusura di giornata davvero fantastica. Stasera si replica con artisti del calibro di Adam Naas, One True Pairing, Low e Hozier. Foto e report Paolo Pavan/QP e Sara Arrabito/QP

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