Alessandria
Il caso della Cardiologia dell’Università del Piemonte Orientale e del professor Giuseppe De Luca: depositata un’interrogazione parlamentare
Continua la storia legata alla Cardiologia dell’Università del Piemonte Orientale e al professor Giuseppe De Luca su cui è stata presentata un’interrogazione parlamentare depositata dal senatore Urraro.
Scrive sul tema l”Associazione Trasparenza e Merito che ha sollevato il caso
Che i metodi emersi dall’inchiesta “Università Bandita” siano oramai una realtà consolidata negli atenei italiani lo si è ben capito. E’ evidente che il mondo accademico ha, indubbiamente, gravi ed enormi responsabilità, ma l’assenza del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) come controllore, a garanzia della regolarità dell’operato dei vari atenei, sta assumendo connotati inquietanti che pongono altrettanto gravi dubbi e interrogativi.
In poche parole: chi controlla i controllori? Con la sua assenza e il suo silenzio il Miur, in qualche modo, finisce con l’avallare le irregolarità e gli illeciti commessi nelle università, i cui protagonisti ai concorsi si sentono ancor di più autorizzati, per questo senso di impunità, a perpetrare la loro condotta in certi casi davvero spregiudicata.
Il discorso degli atenei, peraltro, si intreccia fortemente con quello della Sanità, in particolar modo per quanto riguarda la gestione delle scuole di specializzazione e dei reparti ospedalieri. Quindi, oltre al mero discorso sulla legalità delle procedure di reclutamento, entra in gioco anche la salute della gente e come capite gli errori e gli abusi provocano danni ancor più gravi.
Già in due precedenti comunicati ci siamo occupati della vicenda segnalata dal prof. Giuseppe De Luca, associato a Trasparenza e Merito. Adesso è utile porre l’attenzione e puntare i riflettori sulla gestione della Scuola di Specialità oltre che quella della Divisione di Cardiologia, da parte dell’Università del Piemonte Orientale, argomento che dovrebbe interessare per competenze direttamente il Ministro Bussetti e anche, per certi aspetti, la Ministra Grillo.
Come ricorderete, al fine di ottenere l’accreditamento, l’UNIUPO aveva inviato al Miur la scheda di accreditamento della Scuola di cardiologia facendone risultare il Prof. De Luca come Direttore. Venuto a conoscenza della cosa, il 5 Giugno 2019 il collega De Luca aveva segnalato questa chiara anomalia al Presidente dell’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica, al Presidente dell’Associazione Federspecializzandi, ai Dirigenti Responsabili del MIUR in merito alle Scuole di Specialità. Anche l’Associazione degli specializzandi SIGM , altro membro dell’Osservatorio, ne era già stata messa a conoscenza. Nella lettera si faceva riferimento alle possibili rilevanze penali dell’accaduto. Ma nonostante le numerose segnalazioni di irregolarità, incredibilmente, il Miur ha di recente approvato l’accreditamento la Scuola di Specialità in Cardiologia (con decreto direttoriale del 3 Luglio 2019). Arrampicandosi sugli specchi, per cercare di motivare la decisione, l’Ateneo si sarebbe appellato ad un nota inserita nella scheda e consentita dalla FAQ n.1 del Miur, come dichiarato dal Rettore nella rettifica chiesta alla rivista “Quotidiano Piemontese”. Ma tale disposizione del Miur è valida solo nel caso in cui “l’attuale direttore della scuola”, ovviamente specifico del settore disciplinare, “vada in pensione al 1.11.2019”. Solo in questi casi è possibile, secondo il Miur, indicare quale Direttore il decano del settore, ma come si evince chiaramente dai fatti descritti, questo non è il caso in questione, dato che l’Ateneo ha lasciato volutamente intendere di avere un Direttore protempore dello specifico settore (Cardiologia).
Ad oggi risulta invece che, a differenza di quanto dichiarato dall’Ateneo al Miur, che ha conseguentemente accreditato la Scuola, essa continua ad essere illegittimamente diretta dal decano, professore ordinario di Medicina Interna, e già direttore di altra scuola di specialità, quindi doppiamente incompatibile con l’incarico.
A questo proposito ci preme ricordare e sottolineare che l’ateneo piemontese avrebbe una Scuola di Specialità in Cardiologia senza avere una Cardiologia a Direzione Universitaria. Di fatto, la cardiologia che teoricamente dovrebbe essere universitaria, è diretta, al momento, da un cardiologo ospedaliero. Ricordiamo che la Cardiologia è un settore estremamente delicato ed il Prof. De Luca rappresenta uno dei maggiori esperti a livello nazionale e non solo, nel campo delle angioplastiche coronariche (con oltre 7000 interventi) e dell’infarto cardiaco, oltre ad avere rilevanti competenze nel trattamento delle patologie valvolari e nella diagnostica cardiologica. La sua esperienza è stata maturata nelle maggiori istituzioni europee, in Olanda e in Spagna oltre che in Italia. Quindi è assolutamente scorretto nonché illogico non aver assegnato (per ragioni che non è difficile immaginare, visti i continui ricorsi e le denunce che legittimamente, avendone documentate ragioni) al collega De Luca la Cardiologia Universitaria, la cui autonoma gestione è necessaria per la formazione degli specializzandi in cardiologia, su cui ruota, per legge, la rete formativa dell’intera scuola di specialità, e funzionale al trattamento ottimale di migliaia di pazienti, oltre che all’autonomia della ricerca scientifica.
Lascia oltremodo perplessi, a parte l’incredibile silenzio del Miur, anche il rimpallo delle responsabilità sull’accaduto: come abbiamo già documentato in precedenza, l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” ha scritto che “(…) Al momento non sono pervenute indicazioni da parte del Rettore dell’Università del Piemonte Orientale circa la nomina della sopracitata Struttura”, mentre, a sua volta, l’Ateneo ha affermato l’esatto contrario, dichiarando pubblicamente nella replica pubblicata da noi e dal “Quotidiano Piemontese” che: “Tuttavia all’Università non è arrivato alcun input in tal senso da parte dell’Azienda Ospedaliera”.
Alcune riflessioni/domande conclusive ci appaiono d’obbligo. Come è possibile un simile atteggiamento ritorsivo persistente nei confronti di chi ha denunciato delle irregolarità ed ha avuto già ragione nelle sentenze della giustizia amministrativa? Come è possibile che il controllore, ovvero il legislatore, cioè il Miur in rappresentanza della politica e del governo, non rispetti esso stesso la legislazione vigente né tanto meno intenda intervenire in modo chiaro ed inequivocabile sugli illeciti?
Aggiungiamo che , sulla vicenda, da noi ampiamente segnalata e resa pubblica anche sui giornali, è stata pubblicata di recente una interrogazione parlamentare a firma del senatore Urraro, testo che termina così: “si chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo al fine di verificare l’operato dell’università del Piemonte Orientale e, qualora ne sia accertata l’illegittimità, se non ritenga opportuno valutare le relative responsabilità, considerato che quanto accaduto, a parere dell’interrogante, di certo non favorisce la meritocrazia, ma “la fuga dei cervelli”.
Ministro Bussetti, le facciamo un promemoria: cos’altro deve accadere per commissariare un ateneo come quello di Catania nel quale sono emerse condotte materiali che abbiamo letto tutti a seguito della pubblicazione delle intercettazioni di “Università bandita”? Cos’altro deve accadere – a parte l’invasione delle cavallette – affinché sia disposto quantomeno l’invio di ispettori ministeriali all’Università del Piemonte Orientale?
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