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Claudio Foti non ha una laurea in Psicologia o in Medicina, ma in Lettere: glielo permetteva la legge istitutiva dell’Ordine

Redazione Quotidiano Piemontese

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Claudio Foti, indagato nell’inchiesta Angeli e Demoni per gli affidi manomessi dei bambini di Bibbiano, non ha una laurea in Psicologia o in Medicina, ma si è laureato in Lettere all’Università di Torino nel 1978, dopo otto anni di studio.

Questo è il risultato di una ricerca di Affari Italiani che ha scoperto che nonostante gli atteggiamenti da guru di Foti non deteneva una laurea specifica.

Dietro al caso Bibbiano vi è anche questo singolare tratto del profilo professionale di uno dei principali attori in causa. Il dato clamoroso risulta dai diversi curricula di Foti pubblicati in rete da istituzioni, e precisamente dall’Azienda sanitaria Ulss 9 Scaligera di Verona e dall’ospedale infantile Burlo di Trieste. Leggi qui 

Dopo “Lettere” Foti ha all’attivo solo delle “Maratone e gruppi di psicodramma” e un “tirocinio in qualità di psicologo”, presso il “servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara”.  Come fa a fare un tirocinio in ospedale, in neuropsichiatria infantile un soggetto che ha solo la laurea in Lettere? E’ uno “psicodrammista”, c’è scritto nel curriculum. In seguito ha fatto tantissimi corsi ma questi non possono essere equiparabili ad una Laurea.

Voi affidereste vostro figlio di 5 anni o una persona con difficoltà psichiche a uno psicodrammista con la Laurea in Lettere? Senza neanche una laurea in Psicologia o Psichiatrica?

E che c’entra Dante Alighieri e Montale con la Neuropsichiatria infantile? E come mai tutti questi enti pubblici lo accreditato ad occuparsi della psiche dei più deboli? Perché sia possibile ce lo spiegano vari Ordini regionali degli Psicologi contattati e soprattutto quello del Piemonte, al quale Foti risulta iscritto dal 1989. “E’ iscritto come articolo 32”, ci dicono al telefono. “E’ ufficiale? Ce lo può confermare?”, chiediamo. “Si, è un articolo 32, Legge n. 56 del 1989”.

Cosa sia questo articolo di legge lo raccontano, sul loro sito, gli psicologi del gruppo “SRM Psicologia” che dagli anni ‘80 si occupano di promozione e tutela delle scienze psicologiche: “Molti psicologi, soprattutto tra quelli iscritti all’Albo con art. 32 o con Art. 34, hanno lauree diverse, come una laurea in sociologia, biologia, filosofia, scienze politiche, giurisprudenza ecc., e ci sono alcuni che non hanno laurea ma soltanto un diploma. Questo è stato l’effetto di una sanatoria. La legge che regola la professione di psicologo esiste soltanto dal 1989. Infatti prima dell’istituzione dell’Ordine Professionale la psicologia e la psicoterapia erano attività non regolamentate. Molti psicologi art. 32 o art. 34 infatti prima di essere dei veri psicologi, erano soltanto degli psicoterapeuti spesso autodefinitisi tali. Poi grazie alla sanatoria sono diventati psicologi.”

Grazie alla sanatoria del 1989, governo Dc a guida Ciriaco De Mita con alla sanità Carlo Donat-Cattin, i tanti psicoterapeuti che si autodefinivano tali hanno potuto iscriversi all’Ordine degli psicologi, se per un certo numero di anni precedenti erano stati riconosciuti come tali dagli enti pubblici. Il governo regolarizzò così un quadro caotico in cui chiunque esercitava la professione di psicologo.

Claudio Foti, che si definisce “direttore scientifico del Centro Studi “Hansel e Gretel”, nel 1982 diventa “giudice onorario” per il Tribunale dei minori di Torino. Nell’89 è già docente all’Istituto di Psicoterapia psicoanalitica – Torino” e nel 1992 insegna educazione sessuale ai bambini delle scuole medie. Poi una carriera folgorante, forte nella sua collaborazione con gli enti pubblici. Nel curriculum c’è anche scritto che Foti ha sostenuto numerosi corsi, scritto saggi, è formatore e addirittura docente delle stesse materie di ramo psicologico in qualche università.

Sul tema l’Ordine degli psicologi  precisa sul suo sito che: 

I media riportano che uno dei coinvolti nella vicenda di Bibbiano era laureato in lettere pur essendo iscritto all’Ordine degli Psicologi del Piemonte. E’ necessario precisare che la regolamentazione della professione psicologica e dell’attività psicoterapica è intervenuta in Italia nel 1989 – e quest’anno ricorre appunto il trentennale – ed è una delle più rigorose ed avanzate. Per acquisire il titolo di psicologo da allora occorre un iter di almeno 6 anni (cinque di laurea, un anno di tirocinio e poi un esame di stato con 4 prove) e di successivi 4 anni di specializzazione per ottenere il titolo di psicoterapeuta. La legge 56 del 1989 ha previsto regole chiare e definite anche per individuare coloro che – nella fase iniziale – potevano ottenere il titolo di psicologo e psicoterapeuta ed essere iscritti all’Ordine nascente. Procedura che venne affidata dal Ministero della Giustizia a dei Commissari ad acta, chiamati a vagliare titoli e curricula. Gli Ordini territoriali non hanno avuto alcun ruolo in questa fase perché sono stati costituiti solo al termine della stessa. In merito alla vicenda specifica il CNOP ha chiesto all’Ordine territorialmente competente di effettuare ogni approfondimento e verifica sulla posizione del dott. Foti”.

 

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