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Torino, Pollicino lascia il M5S per il gruppo misto: “non siamo droni pigia bottoni”

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È scontro aperto tra Chiara Appendino e parte della sua maggioranza pentastellata che non vuole accettare la nuova linea politica dettata da Luigi di Maio e dalla sindaca stessa, definita da Viviana Ferrero, vicepresidente del consiglio comunale di Torino, connotato a destra. Marina Pollicino, presidente della Commissione Pari Opportunità, annuncia oggi, mercoledì 17 luglio, in una lettera al presidente del consiglio comunale, Francesco Sicari, che lascia la maggioranza del Movimento 5 Stelle per unirsi al gruppo misto.

“Questa è una scelta politica e di difesa dei principi democratici -dichiara Pollicino -. Avrei potuto farlo già lunedì ma non volevo infliggere la stessa umiliazione che la sindaca ha inflitto a noi e mancare di rispetto alla capogruppo Valentina Sganga che ha fatto sempre di tutto per tenerci uniti”.

Lunedì 15 luglio, Appendino, prima del consiglio comunale, ha rimosso dall’incarico l’ex vicesindaco Guido Montanari revocandogli le deleghe legate a politiche urbanistiche ed edilizia, dopo che il professore aveva detto: “Fosse stato per me, il Salone dell’Auto al parco Valentino non ci sarebbe mai stato. Anzi, nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e se lo portasse via. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori”.

Per Pollicino “le parole di Appendino sono inaccettabili e noi non siamo droni pigia bottoni. Come consiglieri abbiamo una funzione di indirizzo e controllo e voglio difendere questa dignità dell’istituzione anche se so che ora partiranno attacchi e critiche”.

“Quel che è successo per me è inaccettabile da chi abbia in considerazione anzitutto la propria dignità di persona pensante. Inaccettabile da chi desideri svolgere il proprio ruolo politico sulla base di una democratica dialettica delle posizioni e secondo coscienza e programma cittadino – conclude Pollicino -. Sono espressioni di una tale gravità, offensive e umilianti, sia per chi le riceve sia per chi le pronuncia, che mi sorprende che la Sindaca abbia anche solo potuto lontanamente immaginare che pronunciandole in un una sede istituzionale ciò avrebbe favorito una ricompattazione dei consiglieri della sua maggioranza”

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