Ambiente
Cabs: il caso di uccellagione a Novara è solo uno dei tanti, il fenomeno è diffuso
Un fenomeno ancora grandemente sottostimato e che di certo avrebbe bisogno di un inasprimento delle sanzioni di legge. Questo il commento del CABS, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, dopo che i Carabinieri Forestali di Nebbiuno hanno provveduto al sequestro di ben cinque reti per uccellagione oltre che a trappole e svariate gabbie per uccelli.
L’uccellagione è una pratica illegale che aveva visto il Piemonte meno interessato da un fenomeno che tutt’oggi insiste in molte regioni del nord Italia, in primis Lombardia e Veneto. Un uomo è finito così denunciato per i reati di furto venatorio (la fauna è considerata patrimonio indisponibile dello Stato) oltre che per maltrattamento di animali ed esercizio dell’uccellagione.
“L’uccellagione – ha comunicato il CABS – è una vera e propria calamità nazionale, praticata in molte regioni italiane dalla Sicilia al Friuli, spesso anche con la complicità del mondo politico regionale che ha tenuto in vita cosiddette “tradizioni” vietate dalla norma nazionale ed europea. Non è questo il caso del Piemonte ma non possiamo non apprendere con estrema preoccupazione – ha aggiunto il CABS – che il fenomeno sopravvive anche in provincia di Novara. Non è il primo caso comunque: nel gennaio 2016 un altro soggetto venne denunciato mentre catturava cardellini col vischio intorno alla città di Novara”.
La cattura con le reti costituisce comunque un evento traumatico per i volatili selvatici che si vedono improvvisamente bloccati dalle maglie per essere destinati a una vita di prigionia di gabbia. “Auspichiamo – ha concluso il CABS – un’attenta vigilanza per un fenomeno che appare ancora rampante in diverse parti d’Italia. Quanto avvenuto in Piemonte conferma il nostro timore”
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