Politica
Appendino in Consiglio comunale: ‘Non sono disposta ad andare avanti con il freno a mano tirato’
Salone dell’Auto, revoca deleghe al vice-sindaco Guido Montanari e confronto con la maggioranza del Movimento 5 Stelle. Sono questi i punti che hanno caratterizzato le comunicazioni della sindaca di Torino, Chiara Appendino, in Consiglio comunale lunedì 15 luglio 2019.
“Verso le 19 di giovedì scorso ho letto il comunicato stampa. Era chiaro che non poteva essere deciso in un paio di giorni. Ho avuto più volte la possibilità di confrontarmi con il presidente Levy. Ma non si era mai dato per deciso il trasferimento della location”. E’ quanto ha dichiarato Chiara Appendino sul trasferimento del Salone dell’Auto. In merito alle dichiarazioni dell’ex vice-sindaco Montanari, la sindaca ha aggiunto: “Il lavoro deve sempre essere rispettato. La nostra responsabilità istituzionale sovrasta quella politica. Per questo motivo ho revocato le deleghe a Montanari”. Appendino ha anche annunciato di prendere ad interim le competenze che prima erano in capo al vice-sindaco.
Poi Chiara Appendino ha parlato anche del rapporto con la maggioranza M5S in Consiglio comunale. “Non sono disposta ad andare avanti con il freno a mano tirato” ha dichiarato la sindaca che vincola la sua permanenza alle prossime delibere che porterà all’esame della Sala Rossa.
Di seguito la nota stampa diffusa dal Consiglio comunale di Torino:
APPENDINO: “NON SONO DISPONIBILE AD ANDARE AVANTI CON IL FRENO A MANO TIRATO. IL MANDATO VINCOLATO A VOTO SU PROSSIMI PROVVEDIMENTI”
La sindaca Chiara Appendino ha risposto questo pomeriggio in Consiglio Comunale alla richiesta di comunicazioni in merito al trasferimento del Salone dell’auto da Torino a Milano.
Le vicende di questi giorni, ha esordito Appendino, impongono alcune considerazioni di natura politica.
Il trasferimento non è ovviamente stato deciso in un paio di giorni.
Le difficoltà politiche hanno fatto da sfondo a questa vicenda. Nessuno tra coloro che hanno il dovere e l’onore e la responsabilità di governare la cosa pubblica può permettersi il lusso di ironizzare, dileggiare e osteggiare un evento che coinvolge 700 mila cittadini e che ha ricadute sulla città in termini economici, lavorativi e di immagine. Il lavoro deve sempre essere rispettato. La nostra responsabilità istituzionale sovrasta sempre quella politica. Per questo motivo ho revocato le deleghe al vice sindaco Guido Montanari che ringrazio per il lavoro svolto ma ci sono momenti nei quali ognuno deve assumersi la responsabilità di ciò che dice. Quando si rivestono ruoli istituzionali non si possono permettere certi inciampi.
Le parole riportate dai giornali dal vice sindaco non possono essere derubricate a battute. Terrò io le deleghe ad interim.
Ha quindi avviato una riflessione sull’operato della maggioranza. “Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti con il freno a mano tirato, ha affermato. Intendo onorare fino in fondo la responsabilità ad amministrare questa città. E’ innegabile che in questi tre anni abbiamo fatto tanto ma è altrettanto vero che tanto altro avremmo potuto fare.
Ringrazio quei consiglieri che tra infinite difficoltà si sono spesi anima e corpo su provvedimenti nell’esclusivo interesse della collettività, sforzi che non possono essere vanificati da esternazione estemporanee, affermazioni che trattano superficialmente i temi che riguardano la vita di migliaia di cittadini, di imprese e di lavoratori. In questi anni di mandato, la Città ha raggiunto traguardi che molti non ritenevano possibili. Ciò è accaduto quando la maggioranza ha saputo far fronte con unità di intenti alla responsabilità di amministrare Torino.
Tuttavia, ha aggiunto, ricorrono con frequenza non più compatibile con la responsabilità di amministrare la Città comportamenti che spesso vanificano i risultati raggiunti.
La credibilità di una città, soprattutto nei confronti dei suoi cittadini degli investitori, del Paese passa anche dall’unità di intenti delle sue istituzioni e dalla capacità di prendere decisioni veloci ed efficaci. Non possiamo pensare che provvedimenti come quello relativo al motovelodromo possano essere osteggiati per diatribe interne, non possiamo pensare che la realizzazione di un impianto sportivo che un investitore privato vorrebbe far sorgere in Parella venga compromesso da posizioni ideologiche e occorre anche chiarire alcuni aspetti sui rapporti con le istituzioni. Non possiamo pensare che chi ha responsabilità di governo si scagli continuamente contro il lavoro di Prefettura e Questura. Non possiamo pensare che ambiente, innovazione, sicurezza, welfare eventi il futuro della città siano soggetti a diatribe interne e a compromessi al ribasso. La politica è mediazione ma non può essere una corsa al ribasso messa davanti all’interesse generale della Città.
Dalla settimana prossima arriveranno in aula una serie di delibere di cui la Città ha bisogno per esprimere al massimo tutto il suo potenziale, che riguardano il futuro e il benessere dei cittadini. Provvedimenti sui quali chiederò all’aula un mandato pieno.
Non intendo più accettare battute di arresto e compromessi al ribasso. Ciò che chiedo è una prova di maturità. Per questo, a questi atti che ritengo fondamentali per il futuro della Città vincolerò il mio mandato e il destino di questa amministrazione, perché questa Amministrazione ha senso di esistere solo se può lavorare e portare per il bene della Città. Abbiamo la Linea 2 della metro da finanziare e da avviare, strade e ciclabili da fare, aziende da far crescere lavoro da creare, ambiente da tutelare, cittadini in difficoltà da aiutare anche grazie alle iniziative messe in campo con il reddito di cittadinanza, trasporti da migliorare, raccolta differenziata da estendere, sicurezza da garantire.
Se l’Amministrazione sarà in grado di continuare a fare il bene della Città sarò felice di portare avanti il mio mandato, di continuare a dare ai cittadini le risposte che meritano. Una perdurante situazione di stallo che verificheremo già dai voti sui primi provvedimenti procurerebbero danni che la Città non può permettersi. Se il male minore fosse il termine anticipato della consiliatura, così sarà”.
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