Cronaca
Potrebbe essere una questione di soldi il movente dell’omicidio-suicidio di Cuneo
Gli inquirenti stanno ancora indagando sul movente del gesto di Germano Sciandra, 65 anni, residente a frazione Gratteria a Mondovì, che nella serata di ieri, giovedì 4 luglio, ha ucciso sparando a Marco De Angelis, 56 anni, e poi si è tolto la vita con un colpo in testa. Uno dei motivi più plausibili è correlato a una questione di soldi mai risolta, dato che vittima e carnefice sono stati soci in affari in passato.
De Angelis è molto conosciuto in città, non solo come proprietario di Dimo Sport, un negozio di articoli sportivi in via via Ponza di San Martino nel centro di Cuneo, ma anche per la sua attività imprenditoriale che comprende due palestre, un bar, una discoteca e altri beni immobiliari, anche fuori Cuneo.
C’è un testimone del delitto, amico di De Angelis, che sta aiutando i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Cuneo, coordinati dal sostituto Alberto Braghin della Procura di Cuneo, a ricostruire la dinamica esatta dell’omicidio-suicidio.
Il testimone, decoratore 60enne, racconta:”Ho sentito gli spari dalla strada, pensavo fosse Marco che stava provando una delle pistole ad aria compressa che vende. Sono entrato e ho visto quell’uomo sparargli ancora un colpo mentre Marco era già a terra, sporco di sangue. Poi l’uomo si è rivolto la pistola alla tempia e ha sparato ancora”.
Marco De Angelis è stato trovato con una ferita al petto e una alla testa riverso a terra vicino al magazzino del negozio. Sciandra, un uomo solo e descritto come schivo e taciturno, deteneva legalmente la pistola a tamburo con cui ha sparato diverse volte, almeno due delle quali andate a colpo, prima di rivolgere l’arma contro se stesso.
De Angelis lascia la moglie Mirella, che pratica la professione di pediatra a Borgo San Dalmazzo, e la figlia Paola, rientrata a casa mercoledì dall’Inghilterra, dove si trovava per motivi di studio.
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