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Blitz di Gabusi sul regionale Torino-Milano dopo le proteste dei pendolari

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È stato volutamente un viaggio senza preavviso quello realizzato ieri sulla tratta ferroviaria Torino-Milano dall’Assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Opere pubbliche della Regione Piemonte, Marco Gabusi, con l’obiettivo di verificare di persona le condizioni lamentate dai pendolari nei giorni scorsi.

L’assessore è salito su uno dei treni utilizzati per il rientro dei pendolari, il Regionale veloce 2026 che lascia la stazione di Milano Centrale alle 17,18 per arrivare a Torino Porta Nuova alle 19,10. Con lui hanno viaggiato, per una parte della tratta, anche Carlo Riva Vercellotti, presidente della provincia di Vercelli e consigliere regionale da sempre attento alle tematiche dei pendolari, e Alessandro Canelli, sindaco di Novara.

“Ho potuto constatare immediatamente – sottolinea Gabusi – cronici problemi di ritardi, diventati ormai abituali e come tali non tollerabili per i pendolari che hanno orari e turni da rispettare per recarsi al lavoro e coincidenze da prendere per tornare a casa”.

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Disguidi di sicurezza e basso livello di comfort sono altrettanto evidenti: “caldo e freddo non vengono gestiti adeguatamente e le sedute spesso risultano troppo strette. Diverse vetture sono spesso chiuse, provocando il sovraffollamento in quelle aperte, dove l’aria condizionata funziona a singhiozzo. Il sistema di controlli per chi non paga è da rivedere, così come il sistema sanzionatorio per il vettore e di rimborso per i ritardi devono essere semplificati e diventare effettivi”.

Altro punto dolente constatato dall’assessore Gabusi è lo stato del materiale rotabile: “Sostanzialmente l’attuale contratto ponte non consente al gestore di realizzare investimenti. Si rende perciò necessario arrivare velocemente alla definizione di un nuovo contratto di servizio”.

Dal confronto con il Comitato dei pendolari e con gli stessi viaggiatori sono inoltre emerse le direttrici sui cui lavorare e di cui parlerà anche con Trenitalia nell’incontro previsto entro il 20 luglio: chiarire e fissare con certezza i parametri del Contratto di servizio per il futuro fornitore e analizzare i flussi per ottimizzare le linee. “Sia chiaro – conclude l’assessore – che questo non significa ‘tagliare’, quanto piuttosto verificare le economie possibili per destinare investimenti mirati alle linee che realmente servono per i piemontesi che si spostano in treno”.

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