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La grangia abbandonata di Camillo Benso Conte di Cavour #villeabbandonate

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Nel cuore del Piemonte, a pochi chilometri da Vercelli, si trova un piccolo borgo pieno di storia. Borgo dal grande carico di storia ma che, purtroppo, non è sopravvissuto alle vicissitudini del tempo e del degrado, anzi si può dire che Leri Cavour è stato lasciato in stato di totale abbandono da ormai parecchi anni. E pensare che in questo borgo, ci fece la sua residenza di campagna niente di meno che Camillo Benso Conte di Cavour.

Il borgo, fin dai tempi remoti gestito da monaci cistercensi, venne acquistato prima da Napoleone, in seguito dal Principe Camillo Borghese e infine da Michele Benso di Cavour, padre di Camillo, nel 1822. La famiglia Cavour ne fece una tenuta agricola all’avanguardia e fu proprio Camillo Benso a prenderne la guida. Fu su quelle terre che scopri nuove tecniche di coltivazione e di allevamento del bestiame. Il suo metodo, all’epoca rivoluzionario, diventò un riferimento per il settore ed fu applicato a tutto il territorio piemontese.
Durante la sua carriera, la grangia rimase sempre una residenza di campagna molto apprezzata dal Conte. Questo luogo fungeva da ritiro spirituale per elaborare i grandi progetti che lo hanno reso il personaggio storico che è diventato.

Dopo l’Unità d’Italia, nel nuovo secolo industriale, la proprietà della grangia (circa 200 ettari di terreno) passò all’Enel (intorno agli anni ’80). Lì sarebbe dovuta sorgere la seconda centrale nucleare di Trino. Dopo il referendum popolare del 1987 che pose fine al nucleare in Italia, venne riconvertita in centrale elettrica, occupando solo 40 dei 200 ettari a sua disposizione.  Per oltre dieci anni il borgo venne occupato dagli uffici della centrale, e abitato dai suoi dipendenti fino al 1996 (si presume dall’ultimo calendario affisso alle pareti).
Finiti i lavori e messa in funzione la centrale, tutto è stato lasciato all’abbandono.  La proprietà è rimasta all’Enel ancora per molti anni, in cui incuria, saccheggi e vandalismi hanno ridotto il borgo nello stato in cui appare ancora oggi. Il Comune di Trino l’ha poi ricomprato ad una cifra simbolica, lasciando i terreni attorno di proprietà dell’Enel.

In questo contesto deplorevole, sta di fatto che la residenza storica di Camillo Benso, conte di Cavour, uno tra i maggiori artefici dell’Unità d’Italia, versa ormai in uno stato di totale desolazione; Oltre alla villa, fra le rovine sono rimasti quelli che una volta erano le scuderie, i fienili, i granai, le abitazioni dei lavoranti, la chiesa (1718-1720) e un vecchio mulino.

Nonostante diversi tentativi di ricollocazione dell’area da parte delle autorità locali, l’ultima notizia data da un comunicato stampa dell’ Enel datato maggio 2018, nell’ambito del progetto FUTUR-E’, potrebbe lasciare intravedere per la zona una riqualificazione del tutto insolita; Il comunicato si riferisce alla firma del preliminare di vendita di Leri Cavour alla Galileo Ferraris srl, società costituita da imprenditori locali. L’idea è quella di realizzare nel sito della centrale un parco tematico dedicato all’automotive. Nell’ambito del progetto sarebbe prevista anche la riqualificazione del borgo storico che vi risiede.

Anche se tutto il valore storico del luogo ne perderebbe di fascino, è comunque un’idea; Avremmo preferito venisse valorizzata la parte storica del luogo e non annientata del tutto ma apparentemente, oggi, le priorità sono altre.

(Articolo e foto di Urbexteam OldItaly e Blamboley)

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