Piemonte
Donato posto medico avanzato di secondo livello al Mozambico in seguito al ciclone Idai
Si conclude in queste ore a Beira in Mozambico la missione del team italiano, coordinato da funzionari del Dipartimento della Protezione Civile e composto in una prima fase da medici, infermieri e logisti della Regione Piemonte e successivamente della Croce Rossa Italiana.
Il posto medico avanzato di secondo livello (PMA), messo a disposizione dalla Regione Piemonte e istallato tre mesi fa accanto all’ospedale locale di Beira, gravemente danneggiato dal ciclone, è stato donato oggi dal Governo Italiano alle autorità del Mozambico. La cerimonia si è svolta alla presenza del Direttore Generale dell’“Hospital Central da Beira”, Dr. Nelson Duarte Mucopo, dei primari di tutti i reparti, della Direzione provinciale della Salute e di una delegazione del Ministero della Salute del Mozambico. Insieme alla struttura sanitaria italiana sono state donate attrezzature mediche e farmaci.
La missione di assistenza internazionale, nata su richiesta della Commissione Europea agli Stati membri, ha visto su disposizione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’attivazione del Servizio Nazionale di Protezione civile per supportare le autorità locali nelle attività di assistenza alla popolazione del Mozambico colpita recentemente da catastrofiche alluvioni.
Durante i novanta giorni di attività della struttura sanitaria, il team del Dipartimento della Protezione civile è stato affiancato per il primo periodo da professionisti sanitari e tecnici delle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte con il supporto dei volontari della struttura regionale di Protezione Civile. La seconda fase della missione italiana ha visto invece impegnati medici, infermieri, ingegneri biomedici e logisti della Croce Rossa Italiana che hanno operato sempre in raccordo con il personale medico e infermieristico dell’ospedale di Beira.
Durante la missione, il PMA ha fornito assistenza a oltre 1.400 pazienti, provenienti non solo dalle zone limitrofe, ma anche da distretti più distanti.
Sono stati effettuati in tutto 235 interventi chirurgici di degenti ricoverati nella struttura locale. Le operazioni, molte delle quali su pazienti in età pediatrica, sono state tutte di tipo ortopedico, alcune con concomitanza di chirurgia plastica, ginecologico, urologico e di chirurgia generale. Tutte le persone trattate, terminato l’intervento, e dopo un periodo nel reparto di rianimazione del posto medico avanzato, sono state nuovamente trasferite nei reparti della struttura locale e trattate da medici del posto insieme al team italiano.
Sono state eseguite anche visite specialistiche e ambulatoriali, attività di pronto soccorso, assistenza in sala parto, visite pediatriche ed ecografie.
Nel corso della missione inoltre è stata effettuata costantemente attività di training da parte del personale medico italiano a quello locale. Nello specifico le attività hanno riguardato la formazione di ecografia clinica ed ecografia polmonare per il personale della pediatria, rianimazione neonatale e corsi di primo soccorso.
L’Italia, ha poi garantito il proprio contributo nella gestione di questa emergenza anche attraverso personale del Dipartimento della protezione civile selezionato nel team del Meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea che si è occupato di supportare l’intervento di assistenza dei diversi Stati membri e che ha fatto rientro in Italia nei giorni scorsi.
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