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Hackability4MOI, 9 oggetti di uso comune progettati in opensource per i diversamente abili

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Grazie al progetto AxTo Azioni per le periferie torinesi della Città di Torino (misura 3.03), per circa 8 mesi Hackability, il format nato a Torino nel 2015 con l’obiettivo di proporre la co-progettazione come occasione di empowerment e inclusione trovando soluzioni, a basso costo, per aumentare l’accessibilità e l’autonomia per le persone con disabilità, si è concentrato sull’area di Torino compresa tra gli Ex Mercati generali e il Lingotto.

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Così è nato Hackability4MOI che ha coinvolto circa 80 tra maker, designer, artigiani, studenti del Politecnico, persone con disabilità, caregiver che hanno lavorato insieme per trovare nuove soluzioni per l’autonomia nella vita quotidiana.
I primi risultati sono stati presentati venerdì pomeriggio, prima della pausa estiva, al CAD di via San Pio VII 61. Nove soluzioni che presto saranno messe a disposizione di tutti in open source sulla piattaforma space.hackability.it in modo che chiunque possa scaricarle, duplicarle o migliorarle.

Maria che ha problemi di presa, ha chiesto al suo team di aiutarla a progettare un tagliere per cucinare in sicurezza, un oggetto normalmente venduto a 200 euro che è stato migliorato e realizzato a un costo contenuto.
Anche Francesca, ha problemi di presa, e lei si è fatta aiutare, a progettare uno strumento che non esisteva: una piccola pressa stampata in 3d per strizzare stracci e spugne.
Salvatore, con una distrofia muscolare e un passato da artigiano, ha voluto uno sgabello alzabile per fare piccoli lavori in casa.
Gianpaolo, con una emiparesi, si è cimentato con un nuovo pedale personalizzato e stampato in 3d che gli permette di essere più stabile e coltivare la grande passione per la bicicletta.
Anche Samu con una bicicletta modificata, e realizzata tutta con pezzi usati, potrà muoversi in sicurezza, insieme ai genitori.
Insieme a genitori e amici, sfruttando un tavolino, costruito ad hoc, Edoardo potrà mangiare liberamente dalla sua sedia a rotelle e Giulia con un portabimbo prototipale, sempre da una sedia a rotelle, potrà prendersi cura del suo bebè, quando verrà.

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Dopo una fase di testing, verrà consegnata all’Atc del Piemonte Centrale, che assieme alla Consulta per le Persone in Difficoltà, alla Fondazione Paideia, dell’Area Disabili della Circoscrizione 8 di Torino a LVIA Onlus, è partner dell’iniziativa, una rampa montabile dal costo contenutissimo che permetterà, sperano gli ideatori, a chi si muove in carrozzina di superare dislivelli in autonomia. Paola Pisano, Assessora all’Innovazione della Città di Torino, commenta: “per la Città è importante sostenere un progetto come Hackability attraverso la misura di AxTo dedicata all’innovazione sociale e dare la possibilità di testare soluzioni co-progettate da persone con disabilità per migliorare la loro vita quotidiana, coniugando inclusione e innovazione in un’area periferica della città”.

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