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Scuola e formazione

Mensa scolastica, a Torino i genitori bocciano il servizio di elementari e medie, bene solo gli asili

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Il questionario sottoposto dal comune di Torino ai genitori di 22 mila bambini che usufruiscono del servizio mensa nelle scuole ha dato più o meno i risultati previsti. Hanno risposto solo in 4 mila, basandosi su quanto i propri figli raccontano a casa. Il risultato è che la mensa delle elementari è stata giudicata con un 5,81 su 10, quella delle medie con 5,33/10. Bene solo il risultato per le scuole materne, che possono vantarsi di un bel 7,26. La differenza sostanziale è che in buona parte delle materne da Torino il pasto viene preparato fresco a scuola, negli istituti di ordine superiore arriva invece precotto da alcuni fornitori esterni.

Il questionario on line è stato indirizzato ai titolari del borsellino elettronico, circa l’80% del totale degli utenti. 22.456 i questionari inviati, 3947 quelli restituiti, una percentuale pari al 17,57%, con un massimo del 18.20% per le scuole primarie. Ai destinatari è stato chiesto di rispondere, in forma anonima, a una serie di domande inerenti vari fattori di qualità, attribuendo una votazione a 1 a 10, in crescendo a seconda del livello di soddisfazione, sia alla soddisfazione che all’importanza attribuita. I valori medi delle valutazioni sulle singole voci sono stati condensati in una “media delle medie” che, per le scuole primarie è risultata di 6.30 decimi per la soddisfazione e 6.81 per l’importanza attribuita. Valori che per la scuola secondaria sono risultati di poco inferiori, 6.01 e 6.75, mentre più alto è risultato il punteggio per le scuole dell’infanzia – caratterizzate dalla presenza della mensa fresca -con la soddisfazione a 7,37 e l’importanza attribuita a 7.19.
Particolarmente alti sono risultati i punteggi attribuiti all’importanza del fattore importanza dell’appetibilità delle portate, con valori oscillanti tra 8.77 e 8.85, accompagnata da un giudizio negativo per la soddisfazione a questo proposito sia nelle scuole secondarie (4.47) che primarie (5.26), mentre resta positivo per le scuole dell’infanzia, con 6.99.
Mentre i menu proposti sono ritenuti sostanzialmente equilibrati dal punto di vista nutrizionale, sempre con maggiore soddisfazione nelle scuole dell’infanzia (7,37), nelle scuole primarie e secondarie il giudizio non arriva alla sufficienza a proposito della presenza di cibi che piacciono ai bambini. I primi piatti, promossi nel caso dei bimbi più piccini (7.29) non arrivano alla sufficienza nelle primarie e secondarie (5.84 e 5.22), con analoga discrepanza per la carne e il pesce. Approvate la pulizia dei locali e l’acqua potabile in caraffa, mentre la verdura pare soddisfare solo i più piccoli (7.05 contro 5.76 e 5.13 nelle scuole primarie e secondarie). Giudizi positivi anche su cortesia, disponibilità, rispetto delle norme igieniche e professionalità del personale addetto. La quantità del cibo è stata generalmente approvata, con un picco di 7,28 nelle scuole dell’infanzia e un minimo di6.18 nelle secondarie.
Complessivamente, è stato evidenziato, nelle scuole d’infanzia, con mensa fresca, la percezione del servizio è migliore rispetto alle scuole primarie e secondarie, dove il servizio è fornito con pasti veicolati da ditte esterne.
Particolare attenzione ha destato il giudizio complessivo sul servizio che si è chiesto ai genitori di formulare: il 7.26 per le scuole dell’infanzia scende al 5.81 per le scuole primarie e ancora al 5.33 per le scuole secondarie. Negli ultimi due casi il giudizio negativo appare in controtendenza rispetto ai valori medi sui singoli aspetti del servizio, risultati nella sufficienza.
A partire dalle valutazioni espresse su importanza e soddisfazione per i vari aspetti del servizio, sono state individuate alcune azioni prioritarie, dalla presenza di cibi che piacciono a bambini e bambine e loro appetibilità, fattori comuni a tutte le tipologie di scuola, ai primi piatti.

Nel mese di febbraio, un secondo questionario – elaborato in considerazione dei dati ricavati dal primo – è stato inviato a 489 componenti delle Commissioni mensa, genitori e insegnanti, accreditati sulla piattaforma Prisma Mensa, con la tecnica dell’intervista on line. Il feedback è stato pari al 48.05 %, con 235 questionari restituiti.
A proposito del tema Composizione del pasto: alimenti da incrementare o diminuire, le risposte sono andate prevalentemente nel senso di lasciare invariate le frequenze degli attuali alimenti, con consistenti minoranze a suggerire la riduzione della carne rossa (25%) o l’aumento di ortofrutta e pesce (intorno al 40%). Per quanto riguarda l’Importanza di alcuni aspetti del servizio, alti punteggi hanno ottenuto la qualità del cibo (al top con il 74%) e la sua gradibilità (56%), con attenzione anche a varietà e quantità. Quando si è trattato di giudicare Gli aspetti che influiscono sulla qualità del servizio, i componenti delle Commissioni mensa hanno indicato prioritariamente la stagionalità del cibo (52%) e la presenza di alimenti a km zero (35%). Infine, per quanto concerne il Migliorare la qualità dei piatti, le risposte hanno individuato una priorità nel condimento del cibo (39%), seguito dalla temperatura di servizio (36%) e dalla cottura.

A completamento dell’indagine sulla customer satisfaction effettuata dai Servizi Educativi della Città, è in corso, da parte dell’Università di Torino, torinese, un’indagine scientifica di approfondimento che prevede anche l’analisi sensoriale dei pasti nelle varie fasi, dal centro di cottura al refettorio, focalizzando l’attenzione su cottura, presentazione, temperatura e condimento. Sono inoltre stati attivati, a partire da questa settimana, tre focus group con una cinquantina di componenti delle Commissioni mensa.

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