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Piemonte

Nel 2020 i Cinque Stelle proporanno un Primo Maggio alternativo a quello dei sindacati

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un Primo Maggio alternativo, “dove il dissenso abbia la sua agibilità e possibilità di far sentire la sua voce e dove nessuno sia escluso”. E’ quello che propone per il 2020 il Movimento Cinque Stelle per creare un “‘appuntamento pacifico e partecipato”.

Spiega il  capogruppo in Comune, Valentina Sganga:

“Questa mattina, insieme alla Senatrice Elisa Pirro e al Deputato Maurizio Cattoi, ho incontrato il Questore di Torino, Giuseppe De Matteis, che ringrazio.

Siamo stati ricevuti negli uffici della Questura per un confronto su quanto avvenuto ieri durante il corteo del primo maggio.
Lo ribadiamo ora, dopo aver potuto comprendere le ragioni delle scelte operate dalle Forze dell’Ordine ieri mattina: la festa dei lavoratori dev’essere di tutte e tutti, di quelli iscritti ai sindacati confederali, di chi fa parte di partiti e movimenti e di chi, in questo momento, non riesce a veder tutelati i propri diritti da nessuna organizzazione.

Troviamo incomprensibile ad esempio la posizione nel corteo del Partito Democratico, subito davanti allo spezzone sociale, animato da tante di quelle persone che in questi anni di crisi sono state colpite dai provvedimenti dei governi che quel partito ha sostenuto. E anche la scelta degli organizzatori, di non volere in piazza gruppi che potessero manifestare dissenso durante i loro comizi.

Il Questore De Matteis ci ha ribadito come il compito delle Forze dell’Ordine, durante una manifestazione organizzata e autorizzata, sia quello di garantire che la riuscita dell’appuntamento e la partecipazione di quei soggetti che gli organizzatori considerano parte integrante dell’evento. Un ragionamento che rispettiamo ma che fa chiaramente capire come l’accesso alla piazza del Primo Maggio, così come è pensato oggi, non sia garantito a tutti allo stesso modo.

Da quando siamo al governo, della Città prima e del Paese poi, ci siamo resi conto di come tanti non riescano a far sentire la propria voce, non trovino più negli strumenti tradizionali – quelli che si chiamavano un tempo “corpi intermedi” – i rappresentati adatti a far valere le proprie istanze. Una distanza tra rappresentati e rappresentanti che come Movimento 5 Stelle ci siamo prefissati di colmare.
Non sempre ci riusciamo e spesso la tensione per i nostri fallimenti è ancora più alta che con altri interlocutori, ma non per questo smetteremo di dialogare e di volerci confrontare con i cittadini.

Per questo pensiamo che se la piazza del Primo Maggio di Torino non deve essere uno spazio condiviso in pari maniera da tutte e tutti, forse sarebbe più opportuno, per evitare di alimentare conflitti che si esauriscono in tensioni inutili e polemiche sterili, rivederne la forma.
Ad esempio, il tentativo di strumentalizzare e criminalizzare il movimento No TAV è inaccettabile e va respinto al mittente. E cogliamo ancora una volta l’occasione per ribadire come le responsabilità delle azioni sono sempre individuali.

Chi non si sente rappresentato dagli organizzatori di piazza San Carlo è giusto che trovi il suo modo di celebrare comunque la festa dei lavoratori, in un Primo Maggio alternativo, ed è questa l’idea che vogliamo lanciare.

Non è certo un movimento politico come il nostro a dover organizzare un momento di quel tipo, ma vogliamo dire fin d’ora che se nel 2020 qualcuno deciderà di realizzare una manifestazione dove tutti siano ammessi, dove il dissenso abbia la sua agibilità e possibilità di far sentire la sua voce e dove nessuno sia escluso, noi del Movimento 5 Stelle ci saremo e faremo la nostra parte perché l’appuntamento sia pacifico e partecipato”.

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