Cittadini
Esponente del PD esulta per le manganellate della polizia ai NoTav al corteo del 1° maggio
Joseph Gianferrini, collaboratore di un consigliere regionale del PD, in un post su Twitter in riferimento ai tafferugli avvenuti mercoledì 1° maggio tra la polizia e i NoTav ha dichiarato: “I soliti teppisti No Tav con Askatasuna accompagnati da una nutrita flotta di consiglieri 5stelle hanno partecipato al corteo del Primo Maggio con un unico scopo: far abbandonare il corteo al PD. Poi la polizia gli ha fatto assaggiare i manganelli…finalmente!”
Più di un commento ha fatto notare a Gianferrini come la sua affermazione fosse molto vicina a quelle del ministro Matteo Salvini e che la violenza verbale e l’uso dei manganelli non è una posizione adottata dal PD.
Gianferrini difende ciò che ha detto, considerato da lui rude e schietto ma non fascista. Aggiunge che se non ci fosse stata la carica della polizia ci sarebbe stato un scontro tra manifestanti, con lo scopo di impedire al PD di terminare il corteo.
Paolo Ferrero (La Sinistra) condanna le parole di Gianferrini: “Che vergogna questo PD che ha dirigenti che tifano per i manganelli contro chi dissente. Del resto il primo atto di Zingaretti appena eletto segretario è stato venire a Torino per rassicurare Confidustria e i poteri forti che il PD vuole la TAV, come Salvini. Ovviamente Zingaretti nulla ha detto della Fiat che, dopo essersi presa barcate di soldi, se ne è bellamente andata via dall’Italia. Questo è il PD: genuflesso verso i poteri forti e prepotente con i deboli, come la popolazione della Val di Susa”.
Jessica Costanzo (M5s) contrattacca le accuse: “Io c’ero e nessuno di noi ha usato violenza. Non è nel nostro Dna, come dimostrano le migliaia di manifestazioni pacifiche a cui abbiamo partecipato. Pare che sia un altro il partito che purtroppo si è macchiato di violenze – dichiara la deputata 5 Stelle – ovvero il Pd, il cui servizio d’ordine avrebbe picchiato dei manifestanti, secondo le accuse di alcuni No Tav. Voglio approfondire. Presenterò un’interrogazione al Ministro degli Interni per sapere se veramente del personale che risponde al Partito Democratico ha picchiato dei manifestanti e se, nelle sue funzioni, è autorizzato a farlo. Scopriremo così se gli attacchi del Pd sono, oltre ad un modo per screditarci, anche uno strumento per mettere le mani avanti sapendo di aver commesso qualcosa di grave. È il caso di approfondire e lasciar emergere la verità. Non sarebbe la prima volta che vediamo i gorilla del Pd macchiarsi di episodi di violenza, per questo occorre fare chiarezza”.
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