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Cronaca

Detenuto da fuoco al materasso in una cella del carcere di Cuneo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze molto serie è stato appiccato in una cella del carcere di Cuneo. “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto straniero, che ha appiccato un incendio nella cella dov’era ristretto, dando fuoco alle lenzuola, alla coperta ed al cuscino che vi era all’interno”, spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze. Il detenuto nordafricano era ristretto nella Prima Sezione giudiziaria, caratterizzata un sistema di vigilanza dinamica, ha dato fuoco agli oggetti sembra per futuli motivi. Gli agenti di polizia penitenziaria hanno subito trasferito gli altri detenuti. Il Capo posto della Polizia Penitenziaria del Padiglione giudiziario è rimasto intossicato. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Cuneo che con professionalità e abnegazione hanno evitato che tutte queste situazioni diventassero ancora più drammatiche”.

Solidarietà e parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Cuneo arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “E’ solamente grazie agli eroi con il Basco Azzurro se ieri sera a Cuneo si sono scongiurate più gravi conseguenze dell’infausto gesto”.

Per il SAPPE “devono fare seriamente riflettere il numero degli eventi critici accaduti nel carcere di Cuneo nell’intero anno 2018: si sono contati complessivamente 69 atti di autolesionismo, 1 decesso per cause naturali, 4 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 37 colluttazioni e 4 ferimenti”, precisa ancora Capece, il quale sottolinea ancora come questi dati “dovrebbero fare seriamente riflettere sulle pericolose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari, che ogni giorno di più rischiano la propria vita nelle incendiarie celle delle carceri piemontese ed italiane. La sicurezza in carcere si realizza assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando e potenziando i livelli di sicurezza in materia di sorveglianza delle mura di cinta e di interventi anti intrusione, sospendendo provvedimenti come la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fargli fare alcunchè. Le idee e i progetti dell’Amministrazione Penitenziaria, in questa direzione, si confermano ogni giorno di più fallimentari e sbagliati”.

Per i rappresentanti del SAPPE, “l’Amministrazione Penitenziaria dovrebbe essere riconoscente ai poliziotti penitenziari in servizio a Cuneo prevedendo un riconoscimento ufficiale in termini di ricompensa per il meritorio intervento posto in essere ieri sera nel carcere di Cuneo”.

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