Cronaca
Manifestazione Sì Tav: lettera aperta di Alberto Cirio
Pubblichiamo di seguito il testo della lettera del candidato del Centrodestra alla Presidenza della Regione Piemonte, Alberto Cirio, alla vigilia della manifestazione Sì Tav che si svolgerà a Torino sabato 6 aprile:
Desidero rivolgere queste parole a tutte le persone che scenderanno in piazza
per ribadire il loro sì alla Tav.
Alle 42 sigle che rappresentano i nostri imprenditori, le associazioni di categoria
e i sindacati, che sono il tessuto economico e sociale del nostro territorio.
Ai sindaci, le istituzioni, i partiti, al di là del loro colore politico.
Ad ogni cittadino che sceglierà di manifestare in forma privata.
Ed in particolare alle “Madamin” e a Mino Giachino: grazie a voi la Tav
ha valicato i confini geografici e sociali di Torino e del Piemonte e oggi viene percepita,
finalmente, come un’opera fondamentale e strategica per il futuro del nostro Paese.
Io, questa volta, ho ritenuto più giusto non essere presente personalmente,
ma ciò non significa che non sarò comunque al vostro fianco.
La mia posizione sulla Tav è chiara da sempre.
Sono stato il primo a depositare a Bruxelles una petizione europea Sì Tav
e a portare il presidente dell’Europarlamento Tajani in visita ai cantieri, la scorsa estate.
Ho appoggiato tutti gli eventi organizzati finora e, se i bandi non fossero partiti,
adesso probabilmente sarei incatenato a Chiomonte.
Ma i bandi ci sono, la procedura va avanti e oggi, a meno di due mesi dal voto,
il rischio di una strumentalizzazione politica, e di trasformare una piazza che ha unito
il Piemonte in una che si divide per bandiere e coalizioni, è troppo alto.
Io sono il candidato presidente di una Coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli
d’Italia, da sempre schierati a favore della Tav. E proprio avere al nostro interno la Lega,
un partito che è al Governo, rappresenta una garanzia di dialogo.
Perché la Tav si farà solo lavorando con il governo nazionale.
Per cui desidero rassicurarvi: ascolterò la vostra voce e mi farò garante di preoccupazioni
e speranze. Perché credo che sia questo il compito della politica: ascoltare e poi agire.
O almeno questo è il mio modo di vedere, nel pieno rispetto di chi farà scelte diverse.
Io, se i piemontesi mi daranno fiducia, vorrò essere ricordato
non come il Presidente che ha manifestato per la Tav, ma come quello che l’ha fatta.
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