Cronaca
Said Mechaquat il presunto killer di Stefano Leo doveva essere in carcere: era libero per un ritardo della giustizia
Said Mechaquat il ventisettenne che si è consegnato alle forze dell’ordine confessando l’omicidio di Stefano Leo non doveva essere libero dato che su di lui pendeva una condanna un anno e sei mesi per
maltrattamenti in famiglia con una sentenza, diventata definitiva, che quindi implicava la carcerazione.
Secondo fonti dell’ANSA, ci sarebbe stato un ritardo, nella trasmissione dei documenti dalla Corte d’appello alla procura presso il tribunale dato che Said non aveva ottenuto la condizionale per via dei suoi precedenti e non aveva diritto a chiedere misure alternative per via del coinvolgimento di un minorenne nella vicenda.
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