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Continuano le proteste per la chiusura dell’Asilo occupato: nel mirino sede Lega di Asti e la sindaca Chiara Appendino

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Nella notte di oggi, martedì 5 marzo, uno striscione rivendicato da Asti Antifascista è stato affisso sulla porta della sede della Lega, sezione di Asti. Oltre allo striscione c’era un foglio che spiega i motivi della protesta: in primis per la chiusura dell’Asilo occupato di Torino e secondariamente per la posizione del governo rispetto a poveri e immigrati, che Asti Antifascista definisce terrorista.

Dura la risposta del segretario cittadino della Lega di Asti, Davide Sky Scaiola: “Azioni degne di squadracce fasciste da parte di chi si professa antifascista e pacifista. Auspico che nessuna forza politica possa mai sostenere o incitare il comportamento, nei modi e nei toni, di queste bande di delinquenti. Per quanto ci riguarda quanto successo non ci fa paura, ma anzi ci sprona ad andare avanti con la nostra azione di governo, locale e nazionale, con ancora più convinzione. La pacchia è finita anche per questi sovversivi in cerca di facili denunce… Oggi se ne sono aggiudicata una. ”

Un commento è arrivato anche dal ministro degli interni Matteo Salvini che dalla sua pagina facebook annuncia: “Ancora minacce alla Lega dopo lo sgombero di un centro sociale di Torino dal sedicente comitato “Asti antifascista”. Delinquenti. Noi non ci fermiamo.”

Intanto gli anarchici torinesi hanno organizzato per oggi pomeriggio una manifestazione sempre contro la chiusura dell’Asilo occupato. Questa partirà alle 17 da piazza Statuto e il gruppo mascherato si dirigerà in via Cibrario dove si trova il negozio di abbigliamento per bambini gestito dal marito della sindaca Chiara Appendino. “In via Cibrario – dicono gli anarchici – c’è un palazzo di proprietà della sindaca-sbirra, il negozio per bambini è del marito. Visto che l’Appendino ci ha rovinato le strade dove viviamo sgomberando l’Asilo e riempendole di caschi blu, vorremmo ricambiare il favore”

 

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