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Alessandria

“Buono nidi” dalla Regione per aiutare a pagare le rette degli asili nido

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8-10 mila famiglie piemontesi potranno usufruire del “Buono nidi” voluta dalla giunta di Sergio Chiamparino per incentivare la domanda di servizi per la prima infanzia, in calo anche per effetto della crisi economica, e al tempo stesso incentivare l’occupazione femminile, rafforzando la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Il contributo si aggirerà sui 50-70 euro al mese ed è finanziato con risorse del Fondo sociale europeo, uno stanziamento di 5 milioni e mezzo di euro per il 2019-2020, il Buono viene assegnato, tramite i comuni, alle famiglie residenti in Piemonte, con indicatore della situazione economica famigliare (Isee) non superiore a 15 mila euro, che ne facciano richiesta, per coprire in tutto o in parte i costi per l’iscrizione e frequenza ai servizi educativi 0/3 anni a titolarità comunale.

Considerando i costi medi delle strutture nei 8 comuni capoluoghi di provincia e sommando al “Buono nidi” le misure nazionali e regionali già in atto, le famiglie con Isee fino a 10 mila euro accederanno all’asilo nido gratuitamente, mentre quelle con Isee tra 10 mila e 15 mila euro dovranno sostenere un costo di 50 euro al mese.

“E’ importante – ha dichiarato il Presidente Chiamparino – che, grazie a questo provvedimento, dal prossimo anno scolastico circa 8-10 mila bimbi piemontesi tra i 3 mesi e i 3 anni possano accedere gratis o a costi decisamente ridotti ai servizi per la prima infanzia. Per molte famiglie la retta sarà meno cara e altre, che finora hanno rinunciato per il costo troppo alto, potranno finalmente utilizzare l’asilo nido”.

“In Piemonte – ha aggiunto l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – l’indice di copertura dei servizi per la prima infanzia è pari al 32,6 per cento, sostanzialmente in linea con l’obiettivo europeo del 33% entro il 2020. Tuttavia, il calo demografico da una parte, la crisi economica dall’altra hanno fatto sì che circa il 15% dei posti disponibili negli asili piemontesi non siano occupati. Con il Buono nidi ci proponiamo di contribuire a colmare questo gap, allargando la platea di bambini e famiglie che si rivolgono ai servizi a titolarità comunale”.

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