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Cronaca

Occupa il posto riservato ai disabili e poi lascia un biglietto di insulti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Brutto episodio quello che si è verificato un paio di giorni fa a Torino, quartiere Parella. Una donna ha trovato il posto auto riservato alla figlia disabile occupato, come spesso accade, si è dovuta caricare la bambina in braccio per portarla a scuola ed ha protestato con l’uomo che ha occupato il posto riservato.

Al suo ritorno ha però trovato un’ulteriore brutta sorpresa. Sulla sua macchina un biglietto recitava “Te sei (h)andicappata solo al cervello”. La donna ha fotografato il biglietto e raccontato la vicenda su Facebook sperando che in qualche modo arrivi al responsabile:

Stamattina ora di portare Alyssa all’asilo all’interno del Parco la Tesoriera a Torino, arrivo davanti alla scuola e vedo, come ogni giorno, che il posto riservato ai disabili (cui ha diritto mia figlia) è occupato. Trovo posto due macchine più avanti e parcheggio. Tiro giù la mia creatura di quasi 25 chili, la carico in braccio e, passando davanti alla macchina parcheggiata “abusivamente” faccio notare al signore che leggeva il giornale in macchina che il posto è destinato alle persone diversamente abili. Lui mi risponde “sono solo 5 minuti”. Io stufa di questa risposta sentita già almeno 35.000 volte, alzo un po’ il tono e gli dico che la macchina io l’ho parcheggiata poco più avanti ma lui si deve vergognare di aver preso quel parcheggio riservato ai bimbi con difficoltà come mia figlia. Entro all’asilo, sistemo la piccola e al mio ritorno trovo questo simpatico bigliettino incastrato nella portiera della mia macchina. Forse pensava che il mio tagliando fosse stato vinto con i punti del supermercato o forse credeva che mia figlia non fosse una bimba con difficoltà ma solo pigra perché così grande l’ho caricata in braccio….. Forse…. Non so. Non mi spiego….. Io non auguro nulla a questo signore perché le disgrazie le conosco e non mi sento di augurare nulla di brutto a nessuno. Spero solo che facendo il giro su Facebook, capiti nella bacheca di suo figlio o suo nipote, che riconoscano la scrittura e che si sentano umiliati tanto quanto ci sentiamo noi famiglie di bimbi in difficoltà per cui dobbiamo lottare tutti i giorni anche solo per un parcheggio “privilegiato” di cui, vi garantisco, faremmo volentieri a meno.

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