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4 mesi di carcere al giornalista che ha documentato le rivolte NoTav

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Davide Falcioni è stato condannato in appello a Torino a 4 mesi di carcere per aver partecipato alle proteste NoTav mentre stava documentando per AgoraVox un reportage dell’incursione nella sede torinese della Geovalsusa, società nel consorzio dei costruttori della tratta ferroviaria Torino-Lione.

Il giornalista 35enne in un primo momento era solo il testimone a favore dei 19 imputati in seguito all’azione di protesta, confermando che gli imputati non avessero danneggiato i locali della Geovalsusa come aveva dichiarato la polizia. Dopo la sua deposizione è stato anche lui messo sotto indagine per lo stesso capo d’accusa degli altri 19, cioè per concorso di violazione di domicilio.

La sentenza è arrivata inaspettata, considerato anche che la stessa accusa aveva chiesto per lui l’assoluzione. “Non mi spiego cosa sia successo, aspetto di leggere la sentenza anche per capire come è stata impostata da un punto di vista procedurale – ha detto il suo legale Gianluca Vitale – è un evidente attacco alla libertà di informazione. Tra l’altro oggi ho richiamato in aula una sentenza di febbraio della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha coinvolto un giornalista ucraino che aveva preso parte a una manifestazione di protesta vietata a San Pietroburgo. Ebbene la sentenza afferma espressamente che il giornalista ha diritto di andare a cercare le notizie. Noi ricorreremo sicuramente in Cassazione, non finisce qui. E se sarà necessario ci rivolgeremo anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

 

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