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Cronaca

Funerale negato a ragazzo nigeriano senza documenti morto sotto un treno a Vercelli, procura apre inchiesta

Redazione Quotidiano Piemontese

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La procura di Vercelli ha aperto un’inchiesta sul caso del ragazzo nigeriano che lo scorso ottobre si gettò dal treno Chivasso-Novara perché non aveva il biglietto e, che per tre mesi, era rimasto in una cella frigorifera all’obitorio di Vercelli perché nessuno era intenzionato a pagare il funerale di carità.

Adesso, dopo che il 2 febbraio sono state celebrate le esequie nel Patronato di San Vincenzo, a Bergamo, la procura ha aperto un’inchiesta per rifiuto di atti d’ufficio per ora contro ignoti.

All’epoca fu il consigliere regionale Gabriele Molinari a sollevare il caso in un post sul suo profilo Facebook. Ed è lo stesso Molinari che adesso, è stato denunciato dalla sindaca di San Germano Canavese, Michela Rosetta, per diffamazione:

“Il Sindaco di San Germano – spiega Molinari – ha annunciato di volermi querelare “per aver fomentato – a detta sua – una campagna di odio” contro di lei sul caso del ragazzo nigeriano da tre mesi in attesa di sepoltura.
Siccome le mie dichiarazioni si esauriscono in quel che ho scritto qui sopra, chiunque potrà valutare se io abbia in qualche modo attaccato o offeso l’interessata (che peraltro non mi pare di aver mai neppure citato) o “fomentato campagne di odio” contro chicchessia.
Ovviamente l’accusa di fomentare odio fa ancora più riflettere se penso al livello di intolleranza e tensione che diversi esponenti di questo governo hanno sdoganato, con attacchi e provocazioni quotidiane, contro i soggetti più deboli e gli avversari politici.
In ogni caso non mi sottraggo alle mie responsabilità, rivendico quanto detto e fatto – anzi, ne sono fiero, perché temo che altrimenti non sarebbe proprio successo nulla, e quel ragazzo sarebbe ancora in un obitorio – e mi difenderò, se chiamato a farlo, nelle opportune sedi.
A differenza di chi di fronte ad accuse ben più gravi preferisce nascondersi dietro l’immunità sarò lieto di poter far valere le mie ragioni, da esponente politico ma prima ancora da cittadino
Ps. Questa è una comunicazione che ritenevo dovuta, ma non deve in alcun modo diventare un pretesto o un’occasione per offese et similia a terze persone (o forze politiche). Persone che analogamente dovranno assumersi la responsabilità, non banale, delle azioni che hanno deciso di intraprendere”.

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