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Cronaca

Donna aggredita a Vercelli, sdegno unanime della politica

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sulla donna lasciata in fin di vita a Vercelli da un uomo che ha dato fuoco all’auto con lei dentro, interviene anche l’assessora regionale ai Diritti, Monica Cerutti: “Il gravissimo episodio mi lascia sgomenta. Dobbiamo fare di più per impedire che quando c’è una denuncia, come in questo caso, la vittima di minacce e di violenza venga lasciata sola. In provincia di Vercelli, a breve, apriranno due nuovi centri antiviolenza, ma resta il problema di come impedire a uomini violenti di agire indisturbati fino a quando non è troppo tardi. A marzo convocheremo gli Stati Generali contro la violenza di genere in Piemonte. Inviterò questori, carabinieri, procure, avvocati, servizi sociali e sanitari, per fare il punto insieme alla rete dei nostri Centri antiviolenza. È necessario mettere insieme i dati, che troppo spesso non sono condivisi, e trovare un modo per rendere più efficace la lotta agli uomini che maltrattano, soprattutto in presenza di denunce”.

Donna aggredita dall’ex: la solidarietà della Città metropolitana di Torino
“Dobbiamo purtroppo registrare anche in Piemonte l’ennesima aggressione ad una donna vittima della violenza maschile. Voglio esprimere lamia solidarietà personale e quella della Città metropolitana di Torino alla donna ricoverata in gravi condizioni dopo che il suo compagno l’ha aggredita e picchiata dando fuoco all’autovettura”.
La consigliera di Città metropolitana delegata alle politiche di parità Silvia Cossu commenta il brutale episodio di cronaca ed aggiunge: “Come istituzioni interveniamo nella prevenzione, ma di fronte a queste esplosioni di violenza ci rendiamo conto di non fare mai abbastanza. A Torino e sul territorio metropolitano promuoviamo interventi come il “tavolo dei maltrattanti” proprio per rivolgerci a quell’universo maschile che reagisce con rabbia e violenza nei confronti delle donne”.

Ministro dell’Interno, Salvini: Parlamento approvi in fretta il Codice Rosso
Sull’accaduto è intervenuto anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini che ha dichiarato: “Seguo personalmente la vicenda di Vercelli, ennesimo episodio gravissimo e indegno di violenza contro le donne. Spero che il parlamento approvi il codice rosso per le denunce delle donne che si sentono minacciate o molestate. Mi auguro che il responsabile paghi severamente e senza sconti con il massimo della pena”.

Presidente del Consiglio regionale Nino Boeti

“Con la vicenda della donna aggredita oggi a Vercelli – a cui l’ex compagno ha dato fuoco dopo averla a lungo minacciata – la cronaca ancora una volta ci da dimostrazione, purtroppo, di come sempre più i rapporti interpersonali siano improntati alla violenza, alla prevaricazione, alla volontà, di fronte al rifiuto, di annientare l’interlocutore. Si tratta di un’emergenza sociale ed educativa che ci coinvolge tutti e che richiede un impegno in prima linea da parte delle istituzioni. Non solo per contrastare le azioni di chi conosce solo la via del sopruso e dell’aggressione per risolvere ogni problema, ma soprattutto per prevenire questi drammi, a partire dai giovani e dalla scuola. Riconoscendo la centralità della persona, l’integrità irrinunciabile della vita di ognuno, il rispetto per la diversità dei suoi pensieri e delle sue scelte. Consapevole dell’importanza di condurre un’azione il più possibile sistematica e condivisa in questa direzione, il Consiglio regionale ha avviato una serie di campagne sociali con l’intenzione di parlare soprattutto ai più giovani di questi temi, utilizzando anche il canale dei social network. Penso in particolare alla campagna contro la violenza sulle donne, ma anche all’iniziativa del seminario di “Educazione sentimentale ed esercizio del pensiero dialogante” che la Consulta regionale dei giovani ha promosso per la prima volta in Italia, allo scopo di favorire il rispetto di sé e degli altri e la capacità di instaurare relazioni sane ed equilibrate. Domani in Aula consiliare ricorderemo invece le vittime del bullismo e del cyberbullismo, un’altra espressione di disagio, solitudine e sopraffazione che richiede la massima attenzione. La nostra istituzione con azioni formative e di sensibilizzazione vuole far sentire la sua presenza a fianco dei giovani, ma anche delle loro famiglie e degli educatori, perché la cultura del rispetto, del dialogo, della non discriminazione sia riconosciuta da tutti come l’unica strada possibile per rapportarsi agli altri”.

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