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Scuola e formazione

Prosciolto il professore che aveva detto: “marocchino di m…” a uno studente

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Interno di un'aula scolastica

Per il giudice per l’udienza preliminare di Torino, Luca Fidelio, non si tratta di abuso dei mezzi di correzione aggravata dall’istigazione all’odio razziale, ma di una semplice ingiuria perché mancano i presupposti per essere un “pericolo di danno al corpo o alla mente” dei bambini. L’ingiuria, anche con l’aggravante dell’odio razziale è stata depenalizzata da tre anni e quindi il professore di una scuola media di Torino, Salvatore A. di 59 anni, che aveva apostrofato con “marocchino di m…” e “cinese di m…” due studenti di 11 anni, si ritrova prosciolto dalle accuse.

L’avvocato Davide Vettorello, legale della famiglia dello studente marocchino, che si era costituita parte civile, si dice sorpreso dalla decisione:”spero che non crei un precedente e che qualcuno non si senta legittimato a tenere questi comportamenti, fraintendendo il tenore della sentenza. È un discorso tecnico, ma non tutti sono addetti ai lavori. Il rischio è che venga male inteso il senso della decisione”.

Salvatore A., forte della sentenza di proscioglimento, annuncia anche di voler chiedere i danni al Provveditorato e al Ministero dell’Istruzione per coprire le spese legali sostenute. Il professore spiega il proprio punto di vista sulla vicenda raccontando: “La preside, poi, non mi ha nemmeno interpellato. Lo sa che ho letto la notizia della denuncia sui giornali? L’ho saputo alla fine, quando hanno deciso di sospendermi. Poteva chiamarmi, poteva mediare, ma ha fatto nulla. Soltanto perché sono un insegnante precario, come se fossi un docente di serie “B”.

L’insegnante ammette di aver insultato il ragazzino di origini cinesi perché non si ricordava del suo nome e solo perché stava tirando la corda di un’avvolgibile con il rischio che gli cadesse tutto addosso. Non ammette però di aver chiamato l’altro studente “marocchino di m…”, anzi dice: “Mai detto qualcosa del genere a lui. Mi sbeffeggiava, più volte gli ho detto :“Cosa ridi?”, ma nulla di più”.

Non ha nessun dubbio Salvatore A.:”A scuola ho sempre insegnato a non discriminare, a non fare differenze tra italiani e stranieri. Figuriamoci se ho istigato all’odio razziale. Guardi che non sono mica razzista, ho amici di colore, non ho frequentazioni di estrema destra. Sono stato anche consigliere comunale per cinque anni per il Partito popolare, nella mia zona di origine, l’Agrigentino”.

Il suo ruolo non è stato messo a rischio da questa spiacevole vicenda. Insegnerà ancora in un’altra scuola di Torino.

 

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