Cultura
Dal 9 febbraio Leonardo in mostra a Palazzo Cavour a Torino
In occasione delle celebrazioni per i 500 anni di Leonardo Da Vinci, Next Exhibition, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Dreams, è onorata di presentare la mostra “La bottega di Leonardo – Opere e disegni in mostra” all’interno della dimora storica di Palazzo Cavour.
L’esposizione rappresenta un’occasione unica per ammirare e comprendere, in una visione d’insieme, la straordinaria complessità della pittura di Da Vinci e del suo tempo. L’uomo e lo scienziato, l’anello di congiunzione tra il mondo dell’arte e della tecnica.
Nello specifico si intende ragionare, con elementi nuovi ed avvincenti, sulla posizione storica di alcuni frammenti di vita del genio toscano e dei rapporti artistici intercorsi coi suoi più fidati allievi e seguaci. La linea che unisce la dialettica figurativa di Leonardo a tali diretti discendenti è calcolata sulla base delle suggestioni e delle riflessioni che la cultura del tempo recepì: un genere assolutamente innovativo di proporre argomenti umanistici, scientifici e figurativi, sino a quel momento ignoti.
In questi termini si proveranno ad inquadrare nuovamente nel contesto storico gli insegnamenti di Leonardo, immaginando di rielaborare il peso del suo portato artistico sulle corde figurative europee; dai tempi del primo soggiorno milanese fino al momento della scomparsa in Francia, ad Amboise, ed anche oltre. Le memorie di una tradizione figurativa mostrano alla perfezione un apparato culturale ed una tecnica destinati ad essere ripercorsi e trattati anche nei secoli successivi.
La mostra di Torino svelerà al grande pubblico un’opera di straordinaria rilevanza: la Maddalena discinta che il decano degli studi vinciani, Carlo Pedretti, aveva già assegnato alla collaborazione tra Leonardo ed il capace allievo Giampietrino. Non solo. Perché le tracce autografe saranno anche calcolabili attraverso la presenza di due significativi e celebri disegni: uno studio di Testa di Uomo ed un frammento di pensiero per la perduta Battaglia di Anghiari, ai tempi realizzata da Leonardo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze.
A parte queste tre significative opere, già note agli studi e dunque conosciute attraverso una letteratura otto/novecentesca, l’eredità artistica di Leonardo sarà completamente rivista attraverso le opere dei suoi maggiori seguaci: tra i tanti Giovan Pietro Rizzoli detto Giampietrino, Marco d’Oggiono, Cesare da Sesto, Gian Giacomo Caprotti detto Salai e Bernardino Luini.
I quadri racconteranno di un legame con Leonardo costruito sulle trame di una scolarizzazione avvenuta all’ombra di conoscenze, più o meno dirette, dei maggiori capolavori del Maestro.
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