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Cronaca

Morto sotto un treno a Vercelli, ragazzo nigeriano da tre mesi aspetta sepoltura

Redazione Quotidiano Piemontese

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C’è un ragazzo che aspetta di essere sepolto da tre mesi. Il suo corpo si trova in una cella frigorifera all’obitorio di Vercelli e nessuno sembra intenzionato a pagare il funerale di carità. Si tratta di un giovane nigeriano che lo scorso ottobre si gettò dal treno Chivasso-Novara perchè non aveva il biglietto.

A dare notizia di questa situazione è il consigliere regionale Gabriele Molinari, che in un post sul suo profilo Facebook annuncia di voler seguire la vicenda:

“Tre mesi fa scrissi qui sopra di un ragazzo nigeriano di 33 anni che si era gettato dal treno Chivasso-Novara perché senza biglietto. Di lui qualcuno disse “meglio quello che un altro”, il caso fece molto discutere.
Ieri ho scoperto che la salma è ancora all’obitorio di Vercelli e che non è stato possibile procedere ai funerali di carità.
Nessuno, leggo dai giornali, vuole accollarsi la spesa.
Non commento neppure il rifiuto del comune del luogo del decesso, che adduce motivi formali, attendendo la decisione di un tribunale. Parliamo di somme non esorbitanti, ma parliamo soprattutto di un uomo da tre mesi in una cella frigorifera, in attesa di un atto di pietà: manca in morte come è mancata in vita.
Una situazione indegna, purtroppo non infrequente, comunque ai confini della realtà. Non m’interessa trovare il responsabile o “un” responsabile; chiunque sia, se c’è, risponderà alla propria coscienza. Per ciò che mi riguarda ho deciso di fare la mia parte e occuparmene direttamente, per quel che sarà possibile anche economicamente. Non posso accettare di vivere in una comunità che trascura o rifiuta le più elementari forme di solidarietà, specialmente in casi come questo. Soprattutto non voglio.
Non so quale sia la storia di questo ragazzo e perché sia finita così. So però che come ogni altra persona ha diritto a un funerale, a un saluto, a non rimanere dimenticato in un obitorio per mesi. Mi occuperò quindi di questa vicenda, cercando di trovare una soluzione. Condivido volentieri, con chi vorrà, la possibilità di essere di aiuto, con un gesto anche minimo. Siete tutti benvenuti in questa causa di civiltà e umanità.”

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