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Piemonte

Le madamin si preparano alle elezioni: depositato il simbolo dell'”Onda”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Come si dice: “A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina”. Sembra che le madamin si stiano preparando alle prossime elezioni.  Lo scorso 11 gennaio infatti,  rileva l’Adnkronos,  presso il database dei marchi del ministero dello Sviluppo economico è stato depositato il simbolo ‘L’Onda’ (cerchio arancione contenente una scritta bianca con caratteri che riproducono la forma di un’onda) a nome di Patrizia Ghiazza, una delle sette promotrici di ‘Sì, Torino va avanti’, la comunità pro-Tav scesa in piazza per chiedere il completamento dei lavori dell’alta velocità Torino-Lione.

I nomi

Oltre a Ghiazza, figurano altre professioniste, esponenti della società civile torinese: Simonetta Carbone (pubbliche relazioni e ufficio stampa), Roberta Castellina (architetto), Donatella Cinzano (copywriter), Roberta Dri (art director), Giovanna Giordano (informatica), Adele Olivero (avvocata). Ma ora c’è ora chi sostiene che l’esperienza dell”Onda’ pro-Tav possa presto trasformarsi in un progetto politico di ampio respiro. D’altronde, il marchio ‘L’Onda’ è stato depositato anche per le classi di Nizza 41 e 45 (servizi culturali e politici). Ghiazza non esclude nulla: “Non mi sento di aggiungere o togliere nulla a quanto lei sta dicendo…”.

Tav

“La palla – dice all’Adnkronos Chiazza- ora è in mano al governo e a questa famigerata analisi costi-benefici. Salvini si è espresso nuovamente in favore. Detto questo, rimangono contrari il ministro delle Infrastrutture Toninelli e il suo partito, il M5S. Speriamo vengano prese delle decisioni politiche che rappresentano la maggioranza dell’arco parlamentare ma anche del Paese”.

E conclude: “Secondo gli ultimi sondaggi gli italiani sarebbero favorevoli alla Tav. Se questi dati sono reali, la decisione di interrompere i lavori già avviati sarebbe molto dolorosa. Non è sufficiente il dissenso: per bloccare l’opera dovranno procedere con una legge parlamentare. Ma noi speriamo che non si arrivi a quella soluzione”.

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