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Cronaca

Comune di Torino. ‘Il razzismo non è un’opinione: un progetto e una campagna contro i crimini d’odio’

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da molti anni, gli episodi di cronaca ci raccontano di una crescita di fenomeni di crimini d’odio razzisti, come insulti e violenze, con un’impennata ancora più marcata negli ultimi mesi. Insulti, aggressioni verbali e aggressioni fisiche con motivazioni razziste avvengono sempre più spesso in luoghi pubblici, sugli autobus, nei mercati, ecc. Si tratta di un fenomeno troppo facilmente spiegato, e a volte giustificato, attraverso la crisi economica e sociale che investe questo Paese da oltre dieci anni; come dimostra una recente ricerca del Censis, però, i livelli di rabbia e violenza in Italia sono in costante aumento e le persone di colore o con segni visibili di diversità (il velo musulmano, per esempio) sono fra i soggetti più esposti a fare da capri espiatori.

Torino è una città basata su un modello interculturale positivo e sostenibile, che punta al dialogo e all’inclusione di tutte e tutti come motore di sviluppo e di crescita. “In questa visione, il razzismo, al pari del sessismo, della violenza di genere, dell’omofobia e di altre forme di esclusione non hanno alcun posto – ha sottolineato l’Assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta – Torino è antesignana nel nostro Paese nell’estensione dei diritti civili e di politiche di accoglienza e integrazione. Proprio per questo, è importante garantire il massimo supporto mediatico attraverso un’opportuna campagna comunicativa rivolta al grande pubblico, alla società civile e alle potenziali vittime di crimini d’odio razzisti sul tema del razzismo e del contrasto ad esso”.

“Il Razzismo non è un’opinione – è un crimine” è la campagna di comunicazione che l’Assessorato comunale ai Diritti e alle Pari Opportunità ha avviato da oggi, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’odio razzista. La campagna si inserisce nelle più ampie attività del Progetto europeo G3P Reloaded, con partner internazionali e locali, che mira a contrastare i crimini d’odio razzisti e ad aumentare il numero di denunce.

“Questa comunicazione è rivolta anche alle persone che sono a rischio di episodi di razzismo – sottolinea l’assessore Giusta – . Con le comunità della città, attraverso il progetto G3P, abbiamo costruito tavoli di incontro con le FFOO, in modo da ridurre la diffidenza e costruire reti e connessioni. Chi subisce episodi di razzismo sa che può contare non solo sul supporto della Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, ma anche sulla presenza della Questura e della Prefettura. L’ex Procuratore Spataro aveva già a luglio diramato una circolare per evitare che i crimini a sfondo razzista fossero archiviati, è stato un segnale importantissimo nel cui solco entra questa campagna”.

La campagna consiste nell’affissione di materiale grafico – locandine e poster – in contesti e luoghi di grande passaggio e/o in cui crimini e discorsi d’odio sono più frequenti o quotidiani come gli sportelli di uffici pubblici e i mezzi di trasporto.

Da oggi saranno rivestite due fiancate del tram 4 e verranno installati 900 cartelli 70×25 su 50 bus GTT, mentre dal 27 dicembre saranno affissi 220 manifesti 140×200 negli appositi spazi cittadini. La campagna è stata realizzata da Emanuele Di Dio, graphic designer del team di Eventum, un’agenzia nata nel 2008 e composta da un network professionale e selezionato per fornire una risposta completa a tutte le esigenze di comunicazione.

MAGGIORI INFORMAZIONI SU G3P RELOADED

Numerose indagini e rapporti indicano come incidenti e crimini motivati da razzismo e xenofobia siano una realtà quotidiana nell’Unione europea. Al tempo stesso rilevano che tra il 75 e il 90% degli incidenti gravi non vengono segnalati alla polizia. Per quanto riguarda l’Italia, a fronte di un elevato numero di casi riportati dai mezzi di comunicazione e dalle organizzazioni di tutela dei diritti fondamentali, nel 2015, solo 90 crimini chiaramente identificati come motivati da razzismo sono stati registrati dalla polizia, oltre a 279 casi di crimini d’odio “non specificati”. Secondo Enar – European Network Against Racism (2014), inoltre, tra il 40 e il 60% dei casi identificati come crimini d’odio non sono stati investigati a fondo e appropriatamente. Preoccupazioni per la mancanza di risposte efficaci e di misure concrete per migliorare la segnalazione e registrazione dei crimini razzisti e aumentare la fiducia delle vittime verso la polizia e il sistema giudiziario sono state espresse nelle Osservazioni Conclusive sull’Italia (2016) dal Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione ‘razziale’ (Uncerd).

Dal 2017 il Comune di Torino è capofila del progetto Good Practice Project Plus Reloaded (G3P Reloaded), con partner l’Associazione torinese Altera, il Migrant Centre Northern Ireland e il Ministero degli Interni della Finlandia.

Il progetto G3P Reloaded affronta il tema dei crimini d’odio con motivazioni razziali e si fonda su due elementi: il primo, le buone pratiche individuate in Irlanda del Nord e Finlandia, e almeno parzialmente sperimentate in altri 10 Stati Membri, dal precedente Good Practice Plus Project. Quelle pratiche includono la formazione delle polizie su segnalazione e registrazione, sostegno alle vittime, sviluppo delle policies, miglioramento dei servizi e mainstreaming. Il secondo, l’approccio di prossimità adottato dalla Polizia Municipale di Torino, che include, nel quadro di un accordo con il sistema giudiziario, azioni di comunità, accrescimento della consapevolezza tra i giovani, servizi di cura per le vittime, processi di ricostruzione della coesione sociale.

G3P Reloaded ha quindi un duplice obiettivo: da un lato migliorare la comprensione dei crimini d’odio con motivazione razziale tra le funzionarie e i funzionari delle polizie locali e nazionali e del Pubblico Ministero, aumentando quindi la loro capacità di riconoscerli, registrarli, investigarli e perseguirli; dall’altro, rafforzare la fiducia dei gruppi sociali maggiormente a rischio di discriminazione razziale nei confronti delle istituzioni.

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