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Il Consiglio di Stato conferma il blocco dell’abbattimento dei cinghiali

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso della Città Metropolitana di Torino tendente a fare annullare l’Ordinanza di sospensiva delle attività di controllo del cinghiale decretata dal TAR Piemonte il 4 ottobre 2018. Lo rendono noto le associazioni  animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia.

La legge nazionale, spiegano le associazioni, “prevede che gli abbattimenti possano essere effettuati solo come extrema ratio dopo avere dimostrato l’inefficacia degli interventi ecologici, non possano essere realizzati dai cacciatori e debba essere sempre richiesto il parere dell’ISPRA. La Città Metropolitana, addirittura sostenendo l’origine alloctona del cinghiale, riteneva di poter applicare la legge regionale 9/2000 ignorando il dettato della legge nazionale.  Il Consiglio di Stato le ha dato torto. E’ la terza sconfitta consecutiva decretata dai Giudici Amministrativi su questo tema a carico dell’ente pubblico”.

Che continuano:

Il Programma di controllo del cinghiale 2018 approvato dalla C.M. nel dicembre 2017 era stato impugnato dalle associazioni animaliste ed era stato sospeso dal TAR Piemonte. La C.M. aveva riproposto un nuovo programma di controllo accogliendo solo marginalmente i rilievi di illegittimità e proseguendo con pervicacia sulla strada degli abbattimenti affidati ai cacciatori. Il 4 ottobre u.s. il TAR aveva nuovamente sospeso il nuovo programma. Contro questa sospensiva la C.M. aveva proposto ricorso al Consiglio di Stato. Oggi per la terza volta consecutiva arriva la censura a carico della C.M. da parte del massimo organo di giustizia amministrativa.

“Per la Città metropolitana è ora di rivedere in toto le strategie di prevenzione dei danni e di gestione della fauna selvatica”, dichiarano le associazioni. “Se errare è umano, perseverare è diabolico.”

Il prossimo programma di controllo del cinghiale 2019 dovrà essere rispettoso della legge e degli animali. Già in settimana sarà inviata alla Città Metropolitana una formale diffida. Il prossimo 10 gennaio 2019 in sede di giudizio di merito è assai probabile che giunga per la C.M. di Torino ad opera del TAR Piemonte il quarto pronunciamento negativo. Non ci fermeremo.

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