Cronaca
Proseguono le indagini sulla sanitopoli a Torino: coinvolti dirigenti della sanità e docenti universitari
Proseguono le indagini sulla sanitopoli a Torino che ha portato alla notifica di accuse per 25 indagati tra docenti, medici e dirigenti della sanità piemontese e che riguarda sei bandi di concorso truccati con prove ad personam, create con l’unico obiettivo di superare i paletti delle assunzioni. Tutto è partito da un’interrogazione parlamentare del deputato Paolo Romano che denunciava il fatto che Pierino Santoro, ex direttore generale Atc di Asti, dopo aver sottratto cifre pari a 8,5 milioni di euro dalle casse dell’Atc, incassava una pensione di invalidità dovuta a una “grave forma di ansia e depressione”.
Per ora sono sei,le selezioni finite sotto la lente dei pm Gianfranco Colace e Laura Longo, ma gli accertamenti non sono ancora terminati perché il magistrato ha chiesto ai carabinieri del Nas di prelevare al Comitato zonale dell’Asl Torino 1 la documentazione relativa a tutte le prove degli ultimi due anni. I concorsi riguardano l’assunzione di personale medico strutturato, borse di studio, ingaggi di liberi professionisti e di personale medico ambulatoriale.
Da ciò che emerge dalle intercettazioni, i bandi venivano cuciti addosso ai candidati che avrebbero poi vinto e addirittura soprannominati con il cognome di chi avrebbe vinto molto prima che la commissione giudicatrice si riunisse. In altri casi le domande delle prove di selezione sarebbero state anticipate ai candidati prescelti.
L’inchiesta della procura di Torino e dei carabinieri riguarda a Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino e le strutture sanitarie dellaCittà della Salute e della Scienza e l’Azienda ospedaliera universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano.
Fra gli indagati Enrico Zanalda direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’AslTo3, Roberto Rigardetto presidente della Fondazione Città della Salute Onlus, ex primario delle Molinette in pensione, Maurizio Dall’Acqua ora direttore generale dell’ospedale Mauriziano ed ex direttore sanitario delle Molinette e Giuseppe Maina professore associato di Psichiatria del dipartimento di Neuroscienze dell’università di Torino. Tra gli indagati anche i membri delle commissioni giudicatrici e alcuni dei candidati vincitori di bandi che avevano accettato consapevolmente di essere agevolati.
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