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Cronaca

Parte dai social l’ipotesi di ‘azionariato popolare’ per acquistare il marchio del Salone del Libro

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“La butto lì, per ridere: dato che l’asta del Salone del Libro è l’ennesimo NO, rispondiamo con un potente SI. La base d’asta è 500mila euro? Noi siamo 44mila? Fa circa 11 euro a testa. COMPRIAMOCELO NOI. E poi affidiamo a una Azienda privata la gestione. Lo dico per ridere eh? Forse”. Il post pubblicato da un simpatizzante sul gruppo Facebook “Sì, Torino va avanti”, se inizialmente poteva sembrare una battuta, con l’andare delle ore sta prendendo sempre più piede. Il post conta già oltre 500 commenti e più di 100 condivisioni. L’assessora regionale alla Cultura, Antonella Parigi, ha scritto: “Sono disponibile ad un incontro quando volete”. L’asta per il marchio del Salone del Libro è prevista per la vigilia di Natale.

Nel frattempo, si anche costituito un gruppo “Pazzi per Torino – Salviamo il salone del Libro” che lancia un primo appuntamento pubblico per lunedì 26 novembre, ore 18, presso l’Oratorio san Massimo – Via dei Mille 21, Torino. Di seguito il testo pubblicato dagli organizzatori dell’evento su Facebook:

Dopo più di trent’anni di successi, il marchio del Salone Internazionale del Libro di Torino sarà venduto all’asta.

Potrebbe così lasciare la città dov’è nato. Un’altra eccellenza figlia della creatività e dell’operosità piemontese si aggiungerebbe alla lista di grandi intuizioni nate sotto la Mole e lasciate andare altrove.

Noi non vogliamo permetterlo. Vogliamo reagire.
Per questo abbiamo pensato di comprare noi il brand del Salone.

Tutti insieme. Versando quanto ciascuno riterrà possibile, fino a raggiungere il valore fissato dalla base d’asta: 500.000 euro. I soldi saranno quelli di tutti coloro che come noi amano la nostra città.
Che siano residenti oppure no. Che vivano qui, in Italia o all’estero.
Non importa. Ciò che conta è Torino.

È una scommessa coraggiosa ma non impossibile.

Se riusciremo nell’impresa consegneremo il marchio alla Città, nelle mani di chi la rappresenta.
Perché lo custodisca e lo faccia continuare a crescere.
Perché il Salone Internazionale del Libro o è a Torino o non è.

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