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Mattia Ferrante, da Torino a Los Angeles per relizzare il suo sogno di fare cinema

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Se gli chiedi di esprimere un desiderio per il suo futuro, risponde: “Io lo sto già vivendo”. Perché per chi per lavoro vuole fare cinema, Hollywood è la meta. Raggiunta, per Mattia Ferrante, dopo aver passato cinque anni in Australia a studiare in una delle più importanti università di Cinema e ora stabilitosi definitivamente a Los Angeles da due.

“L’esperienza in Australia è stata importantissima per me, ho avuto la fortuna di imparare da grandi professionisti e di studiare in inglese e conoscere ragazzi della mia età dal talento eccezionale con cui collaboro tutt’ora.” Mattia pero in cuor suo sapeva che l’Australia, seppur straordinaria, non sarebbe mai stata la sua destinazione finale: “ Non vedevo l’ora di finire gli studi per partire. Ricordo ancora il mio primo pensiero quando arrivai qui, per me era come respirare aria di casa, tutto mi sembrava bellissimo e perfetto. Io sono sempre stato innamorato di questa città. E ora, anche se so che è piena di contraddizioni e terribilmente difficile, la amo ancora di più.”

A Los Angeles Mattia si è affermato come produttore e regista, ottenendo uno sponsor da una compagnia di produzione americana. Da due anni a questa parte è stato partecipe di innumerevoli progetti, con personaggi famosi del calibro di Gia Skova, Paris Hilton, Percy Robert Miller, Margot Robbie e tante altre celebrities. Con Gia Skova, modella e regista russa di fama internazionale, Mattia ci racconta che c’è stata intesa fin da subito. “Aveva necessità di un produttore che prendesse le redini del suo film d’azione molto complicato da realizzare e un nostro amico comune ha fatto il mio nome. Dopo il primo meeting non solo sono diventato Producer per il suo film ma anche assistente regista e in programma ora abbiamo un progetto con budget di 20 milioni che partirà il prossimo anno. La collaborazione con Master P è stata invece molto impegnativa. Musicista rapper e imprenditore, insieme ad A.J. Johnson. ha realizzato il sequel di un film che ha fatto storia nel cinema “I Got the Hook Up“. Il nuovo film intitolato “I Got the Hook Up 2” uscirà il prossimo anno nei cinema di tutti gli Stati Uniti.

Un budget da 2 milioni di dollari, un grande cast e tantissime location qui in Los Angeles. E’ stata dura, ma mi sono divertito molto sul set! Con Paris Hilton abbiamo realizzato un video musicale, lei è una persona splendida, siamo rimasti in contatto.”
Ha anche partecipato alle riprese di un film che riguarda la storia dell’olocausto, con protagonista il famoso attore Ed Asner diretto dal camaleontico regista Rafael Zielinski.
Mattia però è sempre molto legato all’Italia: “ Per me l’Italia rappresenta un miliardo di emozioni diverse e un solo sentimento: amore. Li c’è la mia famiglia, i miei amici più cari, i sapori gli odori che non dimenticherò mai nella mia vita. Diciamo che questo ha fatto si che cercassi nell’ultimo anno di instaurare un legame Italia-America che mi permettesse, tramite il lavoro del cinema, di collaborare con il nostro paese e unire il meglio delle due culture. E così sono nate le prime collaborazioni con l’Italia. In cantiere per la prossima primavera c’è un film che ho scritto e di cui sarò regista, intitolato “Don’t Ask”, che verra girato in parte in Piemonte e in parte in Liguria. Si tratta di un horror di radice psicologica, una storia che ho scritto con l’aiuto della bravissima scrittrice Gina Wendkos (le ragazze del Coyote Ugly, Pretty Princess, A perfect man).

Durante la nostra intervista, Mattia ci racconta che non è stato sempre tutto facile, anzi, la strada è sempre in salita. “Los Angeles è una città spietata. La concorrenza, almeno nel mio settore, è incredibile. Bisogna sgomitare, farsi in quattro, farsi notare e non dimenticarsi di mangiare per quanto si è impegnati 24h su 24h. Questo comporta la mancanza di relazioni umane che tutti notano arrivando in città. Se vuoi arrivare, sai che la strada è in salita, e che i compagni che hai di fianco sono anche ahimè i tuoi rivali. Però il lato positivo è che sei forzato a dare sempre il meglio, e impari veramente tantissimo! Io devo ammettere che sono stato fortunato perché ho instaurato da subito importanti rapporti lavorativi e qui se sei bravo, esiste la meritocrazia quindi le tue fatiche sono ripagate. Ricordo le parole che mi disse una regista qualche anno fa: L.A. o ti accoglie o ti respinge, non ci sono mezze misure. Ecco, io mi sento accolto qui.”
Non resta che aspettare le riprese del film di Mattia e vederlo sul grande schermo anche in Italia.

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