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Alessandria

Chiude a Novi Ligure lo stabilimento della Pernigotti nata nel 1860

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Chiude a Novi Ligure lo stabilimento della Pernigotti nata nel 1860  che ha 200 dipendenti, un marchio piemontese storico dell’industria dolciaria italiana. In un incontro convocato in Confindustria ad Alessandria l’azienda ha comunicato la decisione di chiudere la fabbrica che oggi occupa 50 addetti in produzione e 150 in amministrazione e vendita. Per ora sono 100 i posti a rischio.
La fabbrica di Novi chiuderà, il marchio rimarrà, ma la produzione andrà all’estero. Molte produzioni sono già state trasferite in Turchia e sta diminuendo a Novi Ligure la produzione del gelato.

L’azienda era stata ceduta nel 2013 dalla famiglia Averna al gruppo turco della famiglia Toksöz, attivo nel dolciario, nel farmaceutico e nell’energia.
Sono stati immediatamente organizzati presidi di lavoratori davanti alla fabbrica e un incontro tra i sindacati e il sindaco di Novi, Rocchino Mliere.

L’azienda nacque nel  1860, quando Stefano Pernigotti aprì nella piazza del Mercato a Novi Ligure una drogheria che divenne famosa per la produzione del torrone che poi divenne la Stefano Pernigotti & Figlio, azienda alimentare specializzata in produzione dolciaria.

Nel 1927 la Pernigotti avvia la produzione industriale del gianduiotto, nel 1935 viene acquistato un altro marchio storico la Sperlari. Nel 1936 Paolo Pernigotti lancia la produzione dei preparati per gelateria.

Il figlio di Paolo, Stefano Pernigotti, nel 1971 acquisisce la Streglio, specializzata nei prodotti a base di cacao che però successivamente verrà ceduta agli americani della Heinz.

Nel 1995 Stefano Pernigotti, senza eredi dopo la morte dei due figli  in un incidente stradale vende il marchio alla famiglia Averna, nota per le  bevande alcoliche. Poi la cessione ai turchi della famiglia Toksöz,

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