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Bayern Monaco di Flick: le caratteristiche di una squadra vincente

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Il Bayern Monaco è senza ombra di dubbio la squadra più forte e temibile del momento. L’ultima edizione della Bundesliga si è chiusa con la vittoria schiacciante di Lewandowski & co., che hanno raggiunto quota 100 goal tondi tondi e poi si sono imposti anche in Champions League. Eppure, qualche piccolo incidente di percorso in autunno aveva fatto pensare paradossalmente che fosse l’anno giusto per vedere interrotta la striscia positiva dei bavaresi, che va avanti dal 2013. La supremazia del Bayern, però, non conosce limiti.

Nel novembre dell’anno scorso il club ha comunicato la rescissione consensuale del contratto con il tecnico Niko Kovač, dopo la sconfitta per 5-1 in casa dell’Eintracht Francoforte. A prendere il suo posto è stato Hans-Dieter Flick, prima ad interim e solo in seguito in via definitiva. Non si è trattato di programmazione, dunque. Il Bayern Monaco ha vinto il campionato con due giornate di anticipo, ha alzato la Coppa di Germania e, soprattutto, ha trionfato in Europa a 7 anni di distanza dall’ultima volta, superando in finale il Paris Saint-Germain e centrando così il secondo “Triplete” della sua storia. Il tutto alla prima esperienza del suo allenatore in un campionato di prima divisione.

Il segreto di questa squadra è da ricercare dunque nelle individualità. Robert Lewandowski ha segnato 55 goal fra tutte le competizioni ed è stato eletto “calciatore dell’anno UEFA”. In generale, la rosa del Bayern fa paura a tutti: i vari Goretzka, Müller e Alcantara hanno dimostrato di poter fare tranquillamente la differenza sulla scena internazionale. Insomma, risulta difficile pensare a quale squadra possa contrastare una formazione come questa, che fa della continuità e della ricerca del goal le sue armi vincenti. Il Barcellona è in fase di ricostruzione, il Real Madrid non è lo stesso dei tempi di Ronaldo, alla Juventus manca sempre qualcosa per imporsi in Europa. Forse solo il Liverpool potrebbe dire la sua.

Che sia il semplice dominio del campo a fare la differenza? Di certo, il Barça del “tiqui-taca” riusciva a inanellare successi anche per il suo fraseggio insistito, come testimoniano i dati sull’efficacia del possesso palla nel calcio moderno. Spesso, però, i catalani si sono dovuti arrendere al Real Madrid, meno dedito al gioco corale. Anche in Italia abbiamo avuto un esempio di quanto il bel gioco non porti sempre ai risultati: il Napoli di Sarri era elogiato da tutti i media europei nel 2018, ma non ha mai battuto la Juventus nella corsa allo scudetto. Al Bayern non manca certo il pallino del gioco. Persino nella sconfitta per 4-1 maturata in casa dell’Hoffenheim il dato del possesso palla ammontava al 72%. L’unica preoccupazione deve riguardare gli exploit delle inseguitrici. Il Borussia Dortmund, in primis, rappresenta un avversario importante all’interno dei confini nazionali.

Da quando hanno in squadra Erling Haaland, i gialloneri sono convinti di poter ambire alla vittoria del campionato. Stiamo parlando di un potenziale crack di tutto il calcio mondiale. Il 18 gennaio scorso, infatti, il norvegese ha esordito in Bundesliga realizzando una tripletta nei primi 23 minuti in campo contro l’Augusta, facendo seguire due doppiette ai danni del Colonia e dell’Union Berlino, nella sua prima gara da titolare. Il 18 febbraio, al suo debutto in Champions League con il Borussia, ha siglato invece la doppietta decisiva nel 2-1 contro il Paris Saint-Germain nell’andata degli ottavi di finale. L’attaccante ha concluso l’ultima stagione con 44 reti all’attivo, di cui 16 in 18 gare con i tedeschi. Iniziando la nuova stagione già in giallonero, potrebbe diventare una spina nel fianco per il Bayern. L’auspicio dei calciofili è che la contesa al titolo tedesco sia quantomeno più combattuta rispetto agli ultimi anni. Un aspetto rimarrà sicuramente invariato: il Bayern Monaco continuerà a segnare goal a grappoli. Come nella prima giornata. Come nella sua tradizione.

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