Cronaca
Chef Kumalé saluta la Prova del Cuoco su Rai1: ‘Per me il cibo è cultura’
“Bye bye a la Prova del cuoco Rai1 per me il cibo è cultura!”. E’ quanto scrive su Facebook Vittorio Castellani, noto come Chef Kumalé. Nel suo post, che riportiamo di seguito, spiega le ragioni per cui ha deciso di non tornare a La Prova del Cuoco su Rai 1:
Domani mattina (oggi NdR) avrei dovuto tornare a La Prova del Cuoco su RAI 1, ma l’idea di andare in televisione per raccontare poco più di niente e per fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate, non fa per me. Dopo avermi cercato e voluto, mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano piuttosto che al multiculturalismo a tavola. Come se i due contenuti non potessero convivere all’interno della stessa trasmissione. E allora buona fortuna!
Non sono preoccupato per me, posso tranquillamente esprimermi altrove e gli spazi certo non mi mancano. Sono preoccupato piuttosto per l’aria asfittica che si respira in questo Paese, per questa forma di povertà culturale, che in modo silente ma sostanziale sta rinforzando sentimenti e scelte che reputo molto pericolose per la nostra povera Italia.
Anche in cucina oramai mi sembra chiaro il concetto di: ”Solo gli Italiani!”, che rappresenta un’estensione dello slogan “Prima gli Italiani!”.Ringrazio Carlo Raspollini* che mi aprì le porte quando ancora c’era lui a La Prova del Cuoco e per il suo messaggio. Vi consiglio la lettura di in suo articolo che vi segnalo sotto.
* Carlo Raspollini, autore e regista televisivo con la passione per il cibo buono, in Rai ha ideato trasmissioni di grande successo quali Linea Verde, Linea Verde Orizzonti, La prova del Cuoco, Uno Mattina, Uno Mattina Verde, Ciao, come stai?, Storie Vere e VitaBella.
L’assessora regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti, scende in campo in difesa di Chef
Kumalè: “Da quanto leggo sui giornali siamo al paradosso, anzi al ridicolo. – afferma Cerutti – Davanti al clima che si respira di questi tempi in Italia (paese in cui si vorrebbero costringere persino i negozietti etnici a chiudere a una certa ora) , il prossimo passo potrebbe essere la chiusura dei ristoranti indiani, cinesi, giapponesi e africani. Quando recupereremo il buon senso? A Chef Kumalè va tutta la nostra solidarietà. Vogliamo un paese più aperto al mondo e non un paese chiuso su se stesso. Che i vertici Rai dicano qualcosa!”.
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