Cultura
I concerti 2018-19 di Orchestra e Coro del Teatro Regio e Filarmonica Teatro Regio Torino
Dodici concerti: sette con l’Orchestra del Teatro Regio, di cui quattro con il Coro del Regio, e cinque con la Filarmonica TRT, un doppio cartellone di grande prestigio che vedrà sul podio delle due compagini orchestrali direttori di fama mondiale.
La nuova Stagione de I Concerti si configura come un florilegio di proposte musicali che spaziano da Mozart agli standard jazz, con uno speciale focus su Ravel e soprattutto Debussy, nel segno delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa del padre dell’Impressionismo musicale. Concerti, sinfonie, musiche da film, musica sacra, una Stagione che si preannuncia straordinaria sia per i programmi presentati sia per i grandi artisti ospiti. Grande attenzione è riservata ai giovani, nell’ottica di una politica rivolta al nuovo pubblico: per gli under 18 e per i giovani che rientrano nella 18app, i biglietti, in ogni settore, costano solo 10 euro mentre gli under 16 entrano gratuitamente, accompagnati da una o due persone adulte, per le quali è previsto un biglietto a prezzo ridotto. Un vero e proprio invito al concerto per avvicinare il nuovo pubblico al grande patrimonio sinfonico, un’importante contributo per la diffusione degli imprescindibili capolavori della Storia della Musica.
Pinchas Steinberg inaugura, oltre alla Stagione d’Opera e Balletto, anche la Stagione de I Concerti, sabato 27 ottobre sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio. Il Maestro Steinberg, regolarmente ospite delle maggiori istituzioni musicali internazionali, vanta con il Regio un privilegiato rapporto artistico pluriennale. Il direttore d’orchestra israeliano, attualmente Direttore principale della Budapest Philharmonic Orchestra, ha lavorato con orchestre quali Berliner Philharmoniker, London Symphony Orchestra, Orchestre National de France, Boston Symphony Orchestra, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e vanta numerosissime incisioni discografiche. In programma Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms con Karina Flores (soprano) e Tommi Hakala (baritono). La partitura, completata nel 1868 e articolata in sette movimenti, si configura come un grande affresco per solisti, coro e orchestra; un lavoro meditativo, dai tenui contrasti drammatici, dal contenuto profondamente spirituale, più vicino agli oratori di Bach che alla dimensione spettacolare di altri lavori coevi quali il Requiem di Berlioz o quello di Verdi. Il coro, impegnato in tutti e sette i numeri della partitura, è magistralmente istruito da Andrea Secchi, musicista dalla grande esperienza che ha collaborato con i più grandi direttori d’orchestra tra i quali Zubin Mehta, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Lorin Maazel, Riccardo Chailly, ricoprendo importanti ruoli al Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro dell’Opera di Vienna e alla Den Norske Opera & Ballett di Oslo. Dopo una prima collaborazione con il Regio nella Stagione 2012-2013, nel febbraio 2018 ha assunto la carica di Direttore del Coro del Teatro Regio.
Lunedì 5 novembre la Filarmonica TRT, diretta da Karl-Heinz Steffens – nell’ambito di un filone tematico “geografico-culturale” inaugurato nel 2017 con America – propone Francia, un programma dedicato alla musica d’oltralpe con alcune tra le più famose pagine orchestrali di Debussy, del quale nel 2018 ricorre il centenario della morte, e Ravel. Steffens, clarinettista e direttore d’orchestra, è regolarmente ospite di orchestre quali Berliner Philharmoniker, Zürich Tonhalle Orchestra, Münchner Philharmoniker, distinguendosi sia come fine interprete operistico che sinfonico. Di Claude Debussy interpreta quella che è la sua partitura più emblematica, icona stessa del Novecento, La Mer, ovvero tre schizzi sinfonici nei quali il mare viene suggerito, ricordato ed evocato tramite un’intera orchestra. La seconda parte del programma è dedicata a Maurice Ravel e a quattro pagine sciolte: Rapsodie espagnole, la più bella musica spagnola scritta da un compositore francese; Pavane pour une infante défunte, il celebre “lento”, incantevole lavoro giovanile, nato per il salotto dei principi di Polignac; Alborada del gracioso, partitura di diabolica brillantezza e dalla scrittura virtuosistica sensazionale; Boléro, un grande classico del Novecento, l’ostinato più famoso della storia della musica costruito con i mezzi più semplici a disposizione di un compositore: un lungo crescendo in do maggiore. Il concerto è realizzato con il contributo della Fondazione CRT.
Sabato 17 novembre torna sul podio dell’Orchestra del Regio il pianista, compositore e direttore d’orchestra torinese Ezio Bosso. Musicista dal talento assoluto, Bosso è una delle voci più interessanti tra i compositori contemporanei. Autore di musica da camera, opere, sinfonie, balletti, musica per film e concerti, le sue partiture sono eseguite nei più prestigiosi templi della musica classica: dalla Wiener Staatsoper alla Royal Opera House, dal Théâtre du Châtelet al Teatro Bol’šoj. Le sue musiche sono usate da coreografi quali Christopher Wheeldon, Edwaard Liang e richieste da registi del calibro di Gabriele Salvatores, Gianluca Maria Tavarelli o Cristiano Bortone. Per il ritorno al Regio, Bosso dirige la sua Sinfonia n. 1 “Oceans” affiancato dal violoncellista Relja Lukic che, con il compositore/direttore, presentò la prima mondiale della partitura proprio al Regio nel 2010. Chiude il programma la Sinfonia n. 9 op. 95 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák, l’ultima e più celebre sinfonia del compositore boemo, completata ed eseguita per la prima volta nel 1893 a New York. Di forma ciclica, la sinfonia utilizza materiale musicale folklorico americano fortemente mediato e filtrato attraverso la sensibilità europea di Dvořák.
Lunedì 17 dicembre la Filarmonica TRT propone un concerto di atmosfera natalizia diretto da Nuno Coelho. Giovane direttore d’orchestra portoghese, ha recentemente vinto il primo premio al Cadaqués International Conducting Competition ed è stato nominato Direttore ospite dell’Orchestra Gulbenkian. Al suo debutto al Regio, dirige un programma che accoglie pagine di Čajkovskij (Ouverture-fantasia Romeo e Giulietta), di Nikolaj Rimskij-Korsakov (Capriccio spagnolo) e di Engelbert Humperdinck (Preludio da Hänsel und Gretel). Accanto a queste pagine puramente strumentali, si affiancano tre brani di John Rutter: Angel’s Carol, The Lord Bless You and Keep You, A Gaelic Blessing, nei quali il protagonista è il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, diretto da Claudio Fenoglio. Il programma prosegue con il divertentissimo mini concerto per orchestra e macchina da scrivere The Typerwriter di Leroy Anderson, reso celeberrimo da Jerry Lewis nel film Dove vai sono guai, quindi con Lullaby dalla cantata Hodie di Ralph Vaughan Williams e si chiude con A Christmas Festival di Leroy Anderson, un medley di brani tradizionali natalizi. Lunedì 14 gennaio 2019 la Filarmonica TRT si affianca a The Swingle Singers, il celebre e celebrato gruppo vocale inglese famoso in tutto il mondo per le interpretazioni a cappella di brani classici, jazz, folk e pop, per uno straordinario concerto jazz diretto da Valentino Corvino; in programma, rivisitazioni di celebri brani classici e standard jazz arrangiati per ensemble vocale e orchestra. Una tecnica impeccabile permette al gruppo di avere un repertorio che da Bach arriva ai Beatles. Per loro Luciano Berio scrisse nel 1969 Sinfonia e, durante la loro lunga carriera, anche famosi compositori come Pierre Boulez, Azio Corghi e Michael Nyman hanno trovato negli Swingle Singers uno strumento adatto alle loro istanze espressive.
Mercoledì 30 gennaio il grande direttore d’orchestra Valery Gergiev torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio. Indiscusso interprete soprattutto del patrimonio musicale russo, Gergiev è oggi uno dei più carismatici protagonisti della scena culturale internazionale. Attualmente è Direttore generale e Direttore artistico del Teatro Mariinskij, Direttore principale della Münchner Philharmoniker, nonché Direttore artistico del Festival delle Notti bianche di San Pietroburgo. Musicista di prima grandezza nonché personaggio attivo nella vita sociale e politica del suo paese, ha all’attivo più di sessanta registrazioni, tra CD e DVD, con le più rinomate orchestre, ed è stato insignito con più di trenta titoli onorifici in tutto il mondo. Il programma musicale è ancora in via di definizione. Mercoledì 20 febbraio Michele Mariotti dirige l’Orchestra e il Coro del Regio in un programma dedicato a Gabriel Fauré e Pëtr Il’ič Čajkovskij. Mariotti, ospite regolare al Regio sia nella Stagione d’Opera che in quella sinfonica, è oggi considerato uno dei direttori d’orchestra più importanti della sua generazione, acclamato in tutti i più importanti teatri internazionali: dalla Scala al Metropolitan di New York, dall’Opera di Parigi al Festival di Salisburgo. Di Fauré viene eseguito il Requiem in re minore op. 48. La partitura, articolata in sette movimenti, si distacca molto dalle altre composizioni romantiche del genere. Nel Requiem di Fauré è assente ogni violenza o impeto drammatico, prevale invece un sentimento di rassegnazione, a volte di abbandono, una partitura che racchiude un desiderio di assenza e silenzio. Il coro, impegnato in importanti passi, è istruito da Andrea Secchi.
Conclude il concerto la Sinfonia n. 2 di Čajkovskij: caratterizzata da melodie che rimandano al folklore russo, oltre che per la piacevolezza della strumentazione e le ben riuscite melodie, è anche denominata “Piccola Russia”. Lunedì 4 marzo, la Filarmonica TRT, diretta da Timothy Brock, esegue le musiche del film Il circo di Charlie Chaplin, del 1928. La Filarmonica prosegue, con questo concerto, l’esplorazione delle musiche per il cinema, un progetto che ha avuto un notevole riscontro da parte del pubblico. La colonna sonora eseguita in sincrono dal vivo accompagnerà la proiezione del film su grande schermo. Brock, compositore e direttore americano, è oggi riconosciuto come il massimo esperto di partiture composte nell’era del muto. Il suo impegno non si limita all’esecuzione di queste partiture: Brock studia e realizza un’attenta revisione di questi lavori, che poi riporta allo splendore con interpretazioni che affascinano pubblico e critica; la sua maestria risiede anche nel difficile compito di sincronizzare l’esecuzione dal vivo con lo scorrere della pellicola.
Giovedì 18 aprile, sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, c’è Roland Böer per l’esecuzione dell’oratorio Elias di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Böer, Direttore musicale e artistico del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, già assistente di Antonio Pappano al Festival di Bayreuth, nella sua importante carriera ha diretto orchestre quali: London Symphony, Filarmonica della Scala, Bayerischen Rundfunks. Elias, oratorio, per soli, coro e orchestra, completato nel 1846, prende a modello i grandi lavori barocchi di Händel e Bach, autori che ebbero su Mendelssohn una profonda influenza. La partitura è un capolavoro di soluzioni formali, timbriche e armoniche di grande interesse: possenti sillabazioni dei cori, rilievo plastico del declamato, arie di generosa espansione, corali condotti con maestria contrappuntistica e colpi di scena di grande effetto narrativo. Tutto rende l’Elias una pietra miliare del repertorio sinfonico-corale dell’Ottocento, raramente presentato al pubblico. Andrea Secchi è il maestro del coro. Lunedì 6 maggio la Filarmonica TRT, diretta dal proprio Direttore musicale Gianandrea Noseda, propone il Concerto con programma a sorpresa, appuntamento ormai tradizionale, giunto al quarto anno consecutivo. Il successo delle passate edizioni, la fiducia e la partecipazione attiva del pubblico stimolano a proseguire nel progetto, in continua evoluzione. Noseda ha ideato questa nuova modalità di fruizione della musica: un concerto in cui ascoltare brani di cui non si conosce in anticipo né autore né titolo, quindi senza aspettative o pregiudizi, con la possibilità di fare scoperte inaspettate. L’intenzione è quella di creare un nuovo tipo di evento musicale a partire da un rapporto speciale tra pubblico, orchestra e direttore. Naturalmente anche questa volta sarà necessario restare fino alla fine per scoprire gli autori dei “gioielli nascosti” che saranno eseguiti.
Domenica 12 maggio, Sergey Galaktionov, maestro concertatore, violino solista nonché spalla dell’Orchestra del Teatro, dirige l’Orchestra del Regio in un programma che comprende brani di Wolfgang Amadeus Mozart e Dmitrij Šostakovič. Del compositore austriaco viene proposta la primissima sinfonia K 16, scritta a Londra a soli 9 anni, e già contraddistinta da una scorrevolezza ritmica e una invenzione melodica davvero scintillante. Segue il Concerto per violino e orchestra n. 5 K 219. Il Concerto presenta interessanti libertà formali, come accade spesso nei lavori del giovane Mozart, ed è caratterizzato, nel Rondò finale, dalla presenza di melodie di sapore turco, una moda che imperversava all’epoca. La seconda parte del programma è dedicata a Šostakovič e all’intensa Sinfonia da camera op. 110a, ovvero la trascrizione effettuata da Rudolf Baršaj del Quartetto per archi n. 8 op. 110. Lo spartito reca un significativo sottotitolo: “Alle vittime del fascismo e della guerra” e include al suo interno moltissime autocitazioni di precedenti lavori del compositore, quasi che Šostakovič stesso si considerasse vittima di quelle tirannie. Chiude la Stagione de I Concerti il grande direttore d’orchestra nonché pianista Vladimir Ashkenazy sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, quest’ultimo istruito da Andrea Secchi. Figura storica del pianismo russo, Ashkenazy si impose all’attenzione internazionale nel 1955 quando, durante il prestigioso Concorso Chopin, arrivò secondo, nonostante in giuria Arturo Benedetti Michelangeli continuasse ad additarlo come assoluto vincitore, ragione per la quale abbandonò la giura e il concorso anzitempo. Eccelso pianista, Ashkenazy a metà carriera ha iniziato a dedicarsi alla direzione d’orchestra, ricoprendo la carica di Direttore principale della Royal Philharmonic Orchestra, della Deutsches Symphonie Orchester Berlin, dell’Orchestra Filarmonica Ceca, della NHK Symphony Orchestra di Tokyo e della Sydney Symphony Orchestra. Apre il programma Sirènes, per coro femminile e orchestra, dai Nocturnes di Claude Debussy. La pagina è di straordinario effetto impressionistico, soprattutto per l’intervento del coro che, con i suoi vocalizzi senza testo, evoca la seduzione del canto delle sirene. Segue, di Maurice Ravel, la Suite per orchestra n. 2 dalla “sinfonia coreografica” Daphnis et Chloé, immenso affresco sinfonico dalla tavolozza orchestrale varia e virtuosistica pur conservando, nella propria ricchezza, un tratto, una misura, una discrezione tutta francese. Chiude il programma una delle partiture più amate di Ashkenazy: la Sinfonia n. 10 op. 93 di Dmitrij Šostakovič. La “Decima” è la partitura del dopo-Stalin, in quanto tale è stata spesso
letta come una denuncia della personalità del dittatore. La fedeltà alla forma classica fanno di questa sinfonia una delle più accademiche nella produzione del compositore. Articolata in quattro movimenti, è caratterizzata da un linguaggio tormentato e ricco di chiaroscuri. Si rinnova anche per questa Stagione de I Concerti il sostegno degli Amici del Regio e degli Amici della Filarmonica TRT. Gli appuntamenti della Filarmonica TRT, da quest’anno, sono realizzati in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che fornisce specifico supporto a “Esperienza Orchestra”, il progetto di alta formazione professionale della Filarmonica TRT che permette a giovani musicisti di completare in orchestra il loro percorso formativo.
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