Chiude alla grande TOdays 2018 – Fotogallery –

Chiude veramente alla grande il TOdays 2018, con il terzo sold out di fila. Oltre trentamila spettatori complessivi per gli spettacoli organizzati nella tre giorni tra Spazio211 Open, Open Incet e Parco Peccei.

Dopo il party di inizio giornata con Miss Keta, accompagnata dalle ragazze di Porta Venezia, che riscalda un pubblico già accaldato dal cocente sole pomeridiano, si passa all’atmosfera apparentemente più rilassata dello Spazio211, dove apre Generic Animal seguito dallo show di Maria Antonietta.

Ma è il gran finale che tutti aspettano, prima con Ariel Pink, al secolo Ariel Marcus Rosenberg, vera scoperta di questa edizione del festival, con il suo dissacrante mix di influenze musicali, frutto della rielaborazione di materiale pop, portato sul palco in chiave ironica e istrionica, per capire di cosa si parla è assolutamente necessario andare a vederlo dal vivo.

Ma è verso le 22 che alla spicciolata salgono sul palco gli Editors, la band di Tom Smith, accolto da una vera ovazione al suo ingresso sul palco. Un festival in crescendo, che dopo PJ Harvey lo scorso anno, segna un altro punto importante, con una delle band della scena internazionale più carismatiche degli ultimi vent’anni.

Suoni perfetti, band di livello eccelso, con un frontman dal carisma unico. Grande feeling con il pubblico, culminato nel grande battimani di “Papillon” vero culmine musicale del concerto. Una setlist che ha dato spazio a lavori recenti come “Cold”, la cui delicatezza apre il concerto, “Violence” e “Hallelujah (So Low)”, sapientemente alternati a vere pietre miliari della band, come “The Racing Rats”, “An end has a start”, “Ocean of Night” e l’epica “Smokers Outside The Hospital Doors”.

Ma il meglio arriva con l’encore, con l’inattesa versione acustica di “A Ton of Love” seguita da “Munich” e dall’immancabile “Papillon”. C’è tempo ancora per “Magazine” che chiude una serata memorabile, un concerto senza un attimo di pausa, da ascoltare tutto d’un fiato.

Esperienza  bellissima, ma alla fine resta sempre un po’ di malinconia e possiamo combatterla solo pensando all’edizione del prossimo anno, speriamoci.

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