Cuneo
A Costigliolle Saluzzo si ricordano Sacco e Vanzetti a 91 anni dall’esecuzione
In provincia di Cuneo, a Costigliole Saluzzo, a ridosso di Villafalletto, paese che diede i natali a Bartolomeo Vanzetti, la triste vicenda sua e di Nicola Sacco verrà ricordata nel corso di una serata organizzata dalla Pro Loco, auspice l’Amministrazione Comunale. Si terrà in municipio, a partire dalle ore 21. A raccontare la vicenda sarà Luigi Botta, uno dei più autorevoli storici del caso, che si avvarrà dell’autorevole sostegno e della testimonianza diretta di Giovanni Vanzetti, nipote di Bartolomeo. La serata, aperta a tutti, è sostenuta dalla Sacco and Vanzetti Commemoration Society di Boston, dall’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e Provincia e dall’Associazione Cristoforo Beggiami di Savigliano.
Novantun anni fa, nella notte del 23 agosto, nel carcere di Charlestown a Boston, Massachusetts, i due italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti finivano la loro esistenza sulla sedia elettrica perché condannati alla pena capitale in quanto ritenuti responsabili di una rapina e di un duplice omicidio che non avevano mai commesso. Il loro caso per ben sette anni aveva sollevato le coscienze dell’universo intero sollecitando ovunque dimostrazioni politiche e popolari ed importanti prese di posizione da parte dei personaggi più illustri che popolavano il mondo di allora. La giustizia americana, ignorando ogni appello e rifiutando ogni genere di dialogo, aveva scelto di individuare nei due emigrati italiani i capri espiatori destinati a pagare per tutti un clima di caccia alle streghe che si era impossessato del Paese mettendo sotto accusa gli stranieri, gli immigrati, gli eterodossi, i radicali ed i lavoratori. Sacco e Vanzetti, di fede anarchica, accusati della rapina di South Braintree, sostenuti negli anni da folle oceaniche, erano stati additati come il simbolo del male e ritenuti responsabili di tutti i guai americani. Processi viziati, testimoni prezzolati e false accuse trasformavano la giustizia in una farsa ridicolizzando un Paese e prestando il fianco a critiche spietate che ancor oggi pesano come macigni su un popolo che ama definirsi culla della Democrazia. Cinquant’anni dopo il governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, riconosceva l’errore, riabilitava i due martiri innocenti e restituiva alle famiglie ed all’Italia quel senso di giustizia che la storia precedente aveva loro negato.
Una storia la cui attualità è ancor oggi tangibile: ogni anno, in tutto il mondo, nella giornata del 23 agosto si celebra il martirio di Nick e Bart restituendo loro la memoria dell’innocenza e l’alto spirito di giustizia che deve animare, a qualunque latitudine, il comportamento umano.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese