Cronaca
Aggredite da un uomo nudo in pieno centro a Torino, la denuncia: “Abbiamo chiamato il 112 ma nessuno è intervenuto”
Il fatto racconta due storie: da un lato l’aggressione subita da due donne; dall’altra l’ennesimo malfunzionamento (o perlomeno l’insufficienza) del numero unico 112 (uno, uno, due). E’ la storia raccontata nella denuncia delle due donne, di 43 e 44 anni, che hanno rischiato di essere violentate in pieno centro, a Torino. Nella notte tra sabato e domenica, si legge in un verbale dei carabinieri, le due, una residente a Cuneo e l’altra a Torino, si trovano in via Calandra, angolo con via San Massimo. Erano a piedi. A un certo punto si trovano davanti un uomo di colore che si denuda davanti a loro e cerca di mettere le mani addosso.
Le due, impaurite, reagiscono e chiamano il 112. Chiedono di inviare una pattuglia delle forze dell’ordine ma, dall’altro capo del telefono, l’operatore chiede dettagli. Troppi. Nicchia. La ragazza risponde per quasi un minuto alle domande che l’operatore le fa per capire meglio la situazione. Fino a quando decide di chiudere la telefonata. E le forze dell’ordine, non avvisate, non intervengono.
Per fortuna le ragazze riescono a scappare.
“Ho preso il telefono e chiamato il 112. Ero convinta che ci avrebbero subito inviato una pattuglia – spiega una delle due -. L’operatrice, invece, continuava a farmi domande e ho agganciato”. “Siamo scappate – aggiunge – e per fortuna quell’uomo si è allontanato, ma poteva finire molto peggio”.
Un’aggressione mancata e, purtroppo, un problema rimarcato. Più della meta delle segnalazioni, infatti (53,63%) spiegano i delegati a La Stampa, non vengono girate ai soccorsi.
Lo stesso problema è stato segnalato dai sindacati che chiedono che gli operatori siano degli professionisti dei soccorsi: personale sanitario, forze dell’ordine e pompieri.
Per contro, afferma Danilo Bono, vicedirettore della Sanità piemontese e creatore del 112 regionale: “Abbiamo riascoltato la telefonata e la richiesta di aiuto era lacunosa. Giusto fare domande, l’utente non è stata collaborativa”.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese