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Trentametro, una piattaforma online mappa le aree industriali dismesse a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Con la volontà di recuperare le aree industriali dismesse del territorio metropolitano, è nata l’iniziativa Trentametro; ”la Città metropolitana vuole promuovere, secondo criteri di attrattività, le potenzialità delle superfici occupate da ex insediamenti produttivi – spiega il consigliere delegato alle attività produttive Dimitri De Vita – perché vogliamo supportare sia lo sviluppo economico locale sia l’incremento occupazionale. Sono convinto che i siti già compromessi e che non possono ripristinati alle naturali condizioni d’origine, rappresentano un’importante risorsa per rivitalizzare aree marginali o periferiche contenendo il consumo di suolo. Certo, devono essere valorizzati”.

Da qui, il progetto avviato con SiTI, Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione, che ha consentito di mappare le aree industriali dimesse e di realizzare una piattaforma web georeferenziata.

Il progetto voluto dalla Città metropolitana di Torino è stato realizzato con la collaborazione del Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese e con Confindustria Piemonte, con la quale è già stato sottoscritto un protocollo di intesa per il coordinamento tra le iniziative finalizzate sia alla mappatura delle aree dismesse che all’attrazione di investimenti.

“Guardiamo al mercato italiano – aggiunge De Vita – ma anche a quello inglese e soprattutto russo: infatti sul sito della Città metropolitana di Torino esiste una versione del progetto TrentaMetro tradotta in inglese ed in caratteri cirillici”.

Sul sito trovate già tutto. Il database delle aree può essere interrogato utilizzando diversi filtri, accessibilità, caratteristiche, dimensioni, localizzazione e fonte di provenienza del dato.

Inoltre la piattaforma fornisce diverse informazioni sul contesto in cui sono localizzate le aree individuate: infrastrutture, poli logistici, settori economici prevalenti, presenza di grandi aree industriali, quotazioni immobiliari, presenza di vincoli, contesto socio-culturale, presenza di scuole secondarie di secondo grado, presenza di farmacie, ospedali e altri insediamenti.

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