Asti
Lega: no al gay pride ad Asti, vogliono immigrazione incontrollata e campi nomadi
Relativamente al dibattito sollevato dalle affermazioni del sindaco di Asti Maurizio Rasero, che ha ipotizzato un prossimo Gay Pride in città, riceviamo e pubblichiamo la posizione espressa da Davide “Sky” Scaiola, Segretario cittadino Lega Asti, Marco Bona, Capogruppo Lega Comune Asti, e Monica Amasio, Consigliere Comunale Asti.
“A seguito della possibilità paventata dal Sindaco che Asti possa ospitare nel 2019 un Gay Pride usufruendo dell’appoggio del Comune, abbiamo preferito non farci coinvolgere dalle polemiche scaturite ed astenerci da commenti a caldo, convinti che, con le dovute garanzie di una manifestazione effettivamente apolitica e senza partecipanti in abbigliamenti indecorosi (spesso ai limiti della decenza in luogo pubblico), pur non condividendole né nel merito né nel metodo, in democrazia ognuno debba poter fare le proprie rivendicazioni.
Nei giorni successivi abbiamo però assistito a vere e proprie prese di posizione politiche da parte delle associazioni interessate, che oltre a dimostrarsi poco grati nei confronti dell’Amministrazione comunale di Alba (che li ha ospitati), nel corso della conferenza stampa hanno anche espresso chiare posizioni politiche, nei confronti dei provvedimenti messi in campo dal Ministro degli Interni Matteo Salvini a contrasto dell’immigrazione, al traffico di esseri umani e all’illegalità in cui vivono decine di migliaia di Rom in Italia.
Posizioni condivise su Facebook anche dal Coordinamento Torino Pride, in cui scrivono testualmente “le nostre contestazioni al ministro dell’interno sono la cosa più CIVILE che si possa fare” e dalla associazione LGBT astigiana “Love is Love” che in un post, riferendosi a Matteo Salvini, ha sentenziato: “Solitamente quelli così incattiviti con gli altri e con le differenze in generale, sono individui sfigati e frustrati, che in Italia purtroppo invece di finire dallo psichiatra, finiscono in Parlamento”.
Alla luce di quanto sopra, coerenti con i nostri principi da sempre volti al contrasto dell’illegalità, dello sfruttamento delle persone, della difesa di quelli che sono realmente i più deboli e con il nostro impegno per aumentare la sicurezza nel nostro paese, non possiamo che essere convintamente e fermamente contrari alla concessione del patrocinio ad una manifestazione che non si limita a rivendicare diritti per una fascia di Italiani, ma per bocca degli stessi organizzatori, si schiera nettamente a favore di un’immigrazione incontrollata e dell’illegalità dilagante nei campi nomadi.
Vorremmo infine ricordare che, a scapito di quello che queste associazioni credono, noi non siamo prevenuti a prescindere nei confronti delle iniziative del mondo LGBT. Lo abbiamo già dimostrato in passato votando favorevolmente alla concessione del patrocinio ad iniziative (veramente) culturali e anti-discriminazione e siamo pronti a farlo anche nel futuro per iniziative di tali caratteristiche”.
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