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Cronaca

Maxi operazione anti ‘ndrangheta contro il riciclo di denaro sporco: l’allenatore del Milan Gattuso tra i 53 indagati

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nove misure cautelari, una in carcere e 8 obblighi di dimora, sono il risultato di in un’inchiesta per riciclaggio di denaro, coordinata dalla Procura di Ivrea che ha coinvolto in tutto 53 persone,

tra cui l’allenatore del Milan Rino Gattuso, indagato per trasferimento fraudolento di valori.

Sono stati i Carabinieri del Comando provinciale di Torino, in collaborazione con i militari dei reparti di competenza, ad eseguire i provvedimenti nei confronti delle 9 persone responsabili di trasferimento fraudolento di valori, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e induzione indebita.

La vicenda parte da un inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco in varie attività imprenditoriali, tutte riconducibili a Pasquale Motta, imprenditore di 45 anni originario di Cosenza e residente a Pino Torinese, ritenuto vicino a clan di ‘ndrangheta e arrestato come misura cautelare. era stata creata una catena di aziende per riciclare denaro attraverso prestanome per fare in modo che le società non fossero riconducibili a Motta.

Gattuso è accusato di trasferimento fraudolento di valori, in quanto socio al 35%, per due anni, dal 2011 al 2013 di una società agricola di Gallarate, Cascina tre olmi srl, fallita nel 2014, che gestiva un allevamento di suini e produceva insaccati. La società, strumento di riciclaggio, era amministrata da Pasquale Motta, in cui Gattuso aveva un ruolo marginale.

Nell’ambito dello stesso procedimento sono stati notificati 43 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti, a vario titolo, nell’attività di trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio di proventi illeciti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati, nei confronti di alcuni indagati, società e beni immobili per un valore complessivo di 200 mila euro e una società di vendita di auto comprensiva di 39 autovetture e 8 orologi di lusso trovati a casa di un indagato.

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