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Cronaca

Mancano i braccialetti elettronici, giovane attivista resta in carcere. La madre inizia lo sciopero della fame

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Liberatelo”. E’ il grido di  Luisella Piazza, madre di  Nicolò Mirandola, l’attivista del centro sociale Askatasuna che nonostante gli arresti domiciliari disposti da un gip di Torino, resta in cella perché mancano i braccialetti elettronici.

Da ieri, lunedì 2 luglio, la donna ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere la scarcerazione di suo figlio, arrestato lo scorso 22 febbraio in seguito agli scontri con le forze dell’ordine in occasione del corteo organizzato a Torino contro un comizio di Casapound.

L’intervista a Luisella Piazza

Il fumetto di Zerocalcare 

Della faccenda si è interessato anche Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, che ha dedicato il fumetto  “6 pagine su tre mesi di carcere” al giovane arrestato: il  fumetto è una sorta di messaggio di solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia ma anche una critica nei confronti degli ‘antifascisti da tastiera’, quelli che il noto fumettista definisce “quelli bravi pettinati”.

 

 

 

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