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Cultura

Il passato imperfetto, intervista con Simona Leone

Gabriele Farina

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Ricordate Lisa Sparodova, protagonista de L’ultimo compleanno? La nostra giornalista freelance del canavese torna ne Il passato imperfetto, nuovo lavoro di Simona Leone, Fratelli Frilli Editori.

Lisa viene chiamata da una donna chiusa in carcere per aver ucciso il suo figlioletto anni prima. Vuole rivelarle che non è lei la responsabile di quell’omicidio e soprattutto che un altro bambino sta per morire. Da qui si parte per un noir tostissimo, un viaggio in un incubo che coinvolgerà la protagonista in prima persona. Trovate qui la recensione completa del libro.

Abbiamo intervistato Simona Leone.

Torna Lisa Sparadova, dopo la prima avventura che l’ha segnata profondamente, questa volta il viaggio nell’incubo sarà ancora peggiore. Torni a parlare di bambini violati. I toni sono molto cupi, è un noir con forte tinte thriller ed è innegabile la presenza di toni addirittura horror. E’ il tema che ti porta a spingerti anche stilisticamente così nel torbido?

Sicuramente il tema condiziona anche lo stile narrativo. Il passato imperfetto è un noir dalle tinte forti e crude. Il linguaggio è stato adeguato per dare il giusto risalto ai temi principali del romanzo – violenza su minori e pedopornografia. Amo i thriller e quella suspence che fa trattenere il fiato. Ma non si raggiunge un tale obiettivo senza uno stile che ne rappresenti le peculiarità.

Lisa si muove ancora una volta tra il canavese e Torino, questa volta sconfinando a Parigi. Il mistero e l’orrore uniscono infatti un piccolo paesino con le grandi metropoli. Siamo di fronte ad una vera e propria organizzazione malavitosa internazionale.

La storia si svolge principalmente in Canavese, zona del Piemonte dove sono nata e cresciuta, con sconfinamenti a Torino e soprattutto a Parigi. La provincia non è più una culla di pace, protetta dalle malvagità degli uomini. Il Male non ha più limiti, in nessun posto si può crescere i propri figli con la certezza di salvaguardarli dai pericoli. Parigi é una città che adoro e a mio parere perfetta per ambientazioni noir. Mi piaceva l’idea di contrapporre provincia sonnacchiosa a metropoli vivace, facendo muovere i protagonisti in ambienti diversi, ma accomunati dallo stesso fil rouge.

La storia tocca molto da vicino la nostra protagonista, che scoprirà aspetti della sua famiglia che inevitabilmente la segneranno in maniera profonda. Il personaggio è in grande evoluzione?

Lisa è una giovane donna coraggiosa, che ce la mette tutta per crescere la figlia cercando di evitare gli errori commessi da sua madre. Proprio a causa del difficile rapporto con quest’ultima si trova coinvolta in un’indagine complicata a livello internazionale. Lisa non teme le sfide e grazie alla sua caparbietà non lascia nulla di intentato. Rispetto al primo romanzo, è maturata, più consapevole dei propri limiti e del distacco da mantenere tra lavoro ed emotività. Il tallone d’Achille é rappresentato dai conflitti interiori che continuano a destabilizzarla.

Il finale, anzi diciamo l’ultima scena, invece di chiudere la vicenda apre improvvisamente un nuovo baratro. Stai già lavorando alla nuova avventura di Lisa?

Sto lavorando al terzo romanzo, ma per le anticipazioni é prematuro. Il finale lascia sicuramente aperta la porta a nuove avventure di Lisa, ma chissà cosa riserverà il futuro!

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