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Chiamparino: “Lo slogan ‘Aprite i porti’ è insufficiente”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Lo slogan “Porti aperti” non é sufficiente a sfidare il governo Salvini e la maggioranza che lo sostiene su una politica di lungo periodo che veda nelle migrazioni non solo un problema ma una risorsa”.

Così il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in vista della manifestazione oggi a Torino, davanti alla prefettura, contro la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di chiudere i porti, organizzata dal Coordinamento Mai più fascismi, a cui ha aderito la Cgil.

“La strada intrapresa dal governo Salvini (e lo definisco così non a caso) é solo un modo per spostare quello che viene considerato un fastidioso problema anziché un’emergenza umanitaria – dice Chiamparino -.  Non si può pensare di gestire così un fenomeno di dimensioni epocali, semplicemente credendo di vincere un braccio di ferro per spostare il problema da Pozzallo a Valencia. Anche perché questo può funzionare la prima volta, ma non la seconda”.

“É una strada sbagliata, continua, sia perché così facendo si gioca una cinica partita sulla pelle di chi arriva nei nostri porti spinto dalla povertà e dalla disperazione, sia perché non si creano le basi per costruire politiche di lungo termine a livello europeo. Perché si considerano i migranti solo come un fastidioso problema, e si cerca di spostarlo coinvolgendo altri. Viceversa credo che l’Europa debba non solo essere accogliente ma investire sulle migrazioni, organizzando corridoi umanitari, contrastando i trafficanti di persone e gli scafisti, e organizzando l’accoglienza e l’inserimento in tutti i paesi europei attraverso corridoi umanitari gestiti dall’unione europea”.

“Da questo punto di vista, conclude Chiamparino, lo slogan “Porti aperti” é comprensibile nella sua immediata opposizione al linguaggio di chiusura degli slogan salviniani ma non é sufficiente a sfidare il governo Salvini e la maggioranza che lo sostiene su una politica di lungo periodo che veda nelle migrazioni non solo un problema ma una risorsa”.

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