Ambiente
Giovedì 31 maggio Luca Mercalli e Anote’s Ark aprono CinemAmbiente
La 21a edizione del Festival CinemAmbiente sarà inaugurata ufficialmente alle ore 21 di giovedì 31 maggio, al Cinema Massimo 1, dal tradizionale appuntamento con Il punto di Luca Mercalli. L’annuale “rapporto” sullo stato del Pianeta stilato e interpretato dal noto meteorologo appositamente per il pubblico del Festival si soffermerà, in quest’edizione, anche sulla situazione ambientale italiana e, in specifico, su quanto sta accadendo – e su quanto è prevedibile che accada nel prossimo futuro – in alcune zone del Paese per effetto dei cambiamenti climatici.
La serata proseguirà con la proiezione di Anote’s Ark, il film del canadese Matthieu Rytz girato nell’arcipelago di Kiribati, nel Pacifico centrale, diventato il luogo-simbolo della devastazione climatica. Presentato all’ultimo Sundance Film Festival, il lungometraggio – in gara nel Concorso internazionale – racconta la battaglia di Anote Tong, fino al 2016 presidente della Repubblica insulare, per tentare di salvare la sua nazione che, causa l’innalzamento delle acque provocato dal riscaldamento globale, rischia di essere ingoiata e sommersa dal mare. Oggi attivista per il clima, tra i protagonisti del dibattito internazionale sull’ambiente e in particolare sul fenomeno sempre più attuale e drammatico delle eco-migrazioni, Anote Tong sarà ospite del Festival per dialogare con il pubblico al termine della proiezione. Nel film, le diverse opzioni prospettate per la piccola nazione, angolo di paradiso vittima della deflagrante emergenza ambientale – dalla negoziazione internazionale per combattere il cambiamento climatico alla costruzione di città sottomarine – si intersecano con i possibili destini di un popolo che, sospeso tra terra e acqua, mostra una straordinaria forza d’animo. La storia di Tong e della sua presidenza, in particolare, si intreccia con quella della giovane Semerary, madre di sei figli, capace di affrontare le avversità con un sorriso, che deve decidere se lasciare la sua isola e l’unica cultura da lei mai conosciuta per emigrare in Nuova Zelanda.
Le proiezioni della giornata d’apertura al Festival prendono l’avvio nel pomeriggio con il primo gruppo di cortometraggi in concorso, riuniti sotto il titolo “Si può fare” (ore 17.45, Cinema Massimo 1): una serie di film brevi dedicati alle buone pratiche, che raccontano i piccoli o grandi gesti quotidiani di quanti, in diversi angoli del mondo, elaborano e adottano sistemi di produzione o comportamenti – dai nuovi modelli agricoli, alla riduzione dei rifiuti e degli sprechi alimentari, alla promozione della mobilità sostenibile – compatibili con la salvaguardia dell’ambiente.
In parallelo, nel secondo pomeriggio, alle 18.30, si inaugura, al Circolo culturale Amantes, la mostra dedicata a Obiettivo Terra, il concorso fotografico, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana Onlus, che mira a sostenere la conservazione dei parchi e delle aree marine protette del nostro Paese. L’allestimento proposto presenterà 12 immagini selezionate tra le 1440 ammesse in gara alla recente IX edizione, conclusasi con la cerimonia di premiazione avvenuta lo scorso 23 aprile nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Terra. Il contest, che vede di anno in anno la crescente partecipazione dei fotoamatori italiani, ha tra i suoi obiettivi primari la difesa, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale, del paesaggio, delle peculiarità e delle tradizioni agricole e artigianali del territorio nazionale, accompagnati dall’intento di favorire lo sviluppo di un’economia circolare e la diffusione di un modello di turismo ecosostenibile e responsabile.
In orario preserale, prende il via anche il Concorso documentari italiani, con la proiezione di Il Monte delle formiche (alle 19, al Cinema Massimo 1), di Riccardo Palladino. Il film prende il titolo dal rilievo appenninico in cui ogni anno, da tempo immemorabile, si verifica un curioso fenomeno naturale. L’8 di settembre, infatti, come nubi che offuscano il cielo, giungono lì miriadi di sciami di formiche alate. I piccoli insetti si accoppiano in un meraviglioso volo nuziale a cui segue la morte dei maschi, che cadono esausti sul sagrato della chiesa un tempo chiamata “Santa Maria Formicarum”. La proiezione sarà seguita dall’incontro con il regista.
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