Alessandria
Come latte sul fuoco, intervista con Nico Priano
E’ ambientato a Campazzo, paesino dell’alessandrino al confine con la Liguria il nuovo romanzo di Nico Priano, Come latte sul fuoco, Edizioni Leucotea. Si tratta di un “noir di provincia”, se mi permettete l’espressione.
Il maresciallo Priano (che porta lo stesso nome dell’autore) si trova a dover gestire la sicurezza di una preoccupante tappa del Tour de France, sconfinante in Italia. Intorno a lui si muove e si smuove il paesino, nel quale trovano casa, proprio in quei giorni, anche una coppia di anziane insegnanti, che forse hanno qualcosa da nascondere… Trovate qui la recensione completa del libro.
Nico Priano ha risposto alle mie domande.
Come nasce l’idea di “Come latte sul fuoco”?
Il titolo Come latte sul fuoco ha due significati. Il primo riguarda un’immagine, quella di un incendio appiccato da un manipolo di soldati tedeschi a una cascina. Da lontano, il giovane partigiano che osserva la scena vede nel contrasto tra il rosso del fuoco e il biancore della neve circostante, il pentolino dle latte che ribolle sulla sufa di casa. Però il latte sul fuoco è anche qualcosa che monta e fuoriesce, inevitabile e inarrestabile, come la vicenda descritta nel romanzo.
Com’è nato invece il personaggio del maresciallo Priano (e perchè porta il tuo nome)?
Il maresciallo Priano, sono io. Non in tutto, ovviamente. Ma diciamo che mi assomiglia abbastanza. Pigro, di indole sognatrice, con un presente tormentato e un passato ingombrante da portare appresso.
I temi presenti nel libro sono vari e tu sei abile a portarci in giro per la storia. Al centro però c’è un passato fondamentale per la storia d’Italia che ancora oggi si porta dietro tante piccole storie non sempre esemplari…
I luoghi dove si svolge il romanzo sono al confine tra Liguria e Piemonte. Terra appenninica. Terra partigiana. La memoria legata a quella pagina di storia è ancora viva da queste parti. Anche se la storia, nello specifico, non ha riscontri precisi nella realtà.
L’ambientazione di provincia ha grande parte nella vicenda. Qual è il tuo rapporto con le terre che racconti?
Il noir è a mio parere un ottimo stragemma per raccontare altro. La vita di Provincia per esempio. Io, abitando a Ovada, so bene di cosa parlo.
E’ già pronta una nuova avventura per il maresciallo Priano?
Il maresciallo Priano è al lavoro e tornerà presto con una nuova avventura. I luoghi dell’azione sono sempre quelli: Campazzo e Genova e sempre quelli sono i personaggi. Il maresciallo, il Brigadiere, le donne: Elena, Gilda, e soprattutto Stefania la ragazza genovese di cui Priano è innamorato.
La domanda con cui chiudo sempre le interviste. Prova ad immaginare una trasposizione cinematografica del tuo libro. Quali attori ti piacerebbe interpretassero i tuoi personaggi?
Nel ruolo del maresciallo vedrei bene un Nanni Moretti, Abatantuono sarebbe perfetto invece nel ruolo del Brigadiere Fagiana. Le donne non saprei, forse Margherita Buy nei panni di Elena e Kasia Smutniak in quelli di Stefania. Il tutto sotto la regia di Pupi Avati.
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